Luigi Pirandello
Luigi Pirandello nasce nel 1867 ad Agrigento, un tempo Girgenti in una località chiamata Caos; suo padre è un ex-garibaldino ed è proprietario di una miniera di zolfo. Frequenta l'università a Palermo e a Roma e si laurea in lettere all'università di Bonn, in Germania.
Tornato in Italia, si stabilisce a Roma dove bazzica l'ambiente dei letterati e si dedica ai suoi studi e alle sue opere. Nel 1894 si sposa e nascono tre figli, poi inizia la carriera come professore. Nel 1904 fallisce la miniera del padre e la moglie viene colpita da una malattia mentale. Intanto Pirandello si dedica al teatro per il quale scrive diverse opere e fonda nel 1926 una compagnia con la quale comincia a girare il mondo.
Aderisce anche al fascismo, ma spesso viene accusato di scrivere opere non conformi a ideali e spirito fascista, perché troppo pessimiste e poco patriottiche.
Nel 1934 ottiene il premio Nobel per la letteratura, muore a Roma nel 1936.
L'opera teatrale più importante è "Maschere nude" mentre il romanzo è "Uno, nessuno e centomila". Ciò che mi ha colpito di lui è il modo in cui vede la realtà, perché la qualifica come solamente formata da apparenze poiché ogni persona è di volta in volta quella che desidera essere o quella che gli altri vogliono che sia. Nessuno dunque sa quale sia la sua identità ne quella degli altri.
Pirandello osserva la realtà
e si accorge
che qualcosa non va
cerca di capire
prova a pensare
e riesce a trovare
una bella soluzione
permettendo un'analisi
un po' complicata che ha fatto dire:
l'uomo non sa
che faccia veramente ha.
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