Tre metri sopra il cielo
Nella mia vita ho affrontato molte letture che mi hanno fatto riflettere su una mia opinione, su una mia decisione o sul modo di pensare e vivere la vita.
Certe cose ti possono far cambiare, nel bene e nel male.
Ma mai nessun libro potrà eguagliare quello che per me è il capolavoro di Federico Moccia, "Tre metri sopra il cielo".
Un libro che ti prende, ti emoziona riga dopo riga, una storia a perdifiato, tanto da non riuscire a smettere di leggere.
E continua così, capitolo dopo capitolo, fino a quando arrivi alla fine e ti sembra ieri che hai cominciato a leggerlo e non ti sei accorto del passare del tempo.
Un libro che ti insegna a vivere come pochi sanno fare.
Qui si parla di vita quotidiana, non di storie inventate, irreali e patetiche con il solito lieto fine.
Dobbiamo ricordarci che l'ha scritto Moccia, re dei finali a sorpresa e della grande suspance.
La storia è ambientata nella capitale, Roma, una città descritta sotto il punto di vista dei giovani.
Una Roma mai vista né sentita, una città piena di trasgressioni e pericoli, ma anche una città dove gli innamorati possono vivere come se fossero in paradiso, anzi di più, tre metri sopra il cielo.
Step, padrone della città, un giovane di 19 anni, è protagonista della storia. È conosciuto in tutta Roma per la sua violenza e i suoi amici pazzi.
Una reputazione che si è costruito a suon di pugni e di impennate giù dalla Serra, un luogo dove si corrono pericolose corse in moto e chiamato così per il gran numero di fiori posti ai bordi della strada, ognuno di essi in ricordo di chi non ce l'ha fatta.
Babi Gervasi, una delle migliori ragazze della "Falconieri", è la fidanzata di Step. I due si sono conosciuti in modo molto strano, insolito. Una mattina Step sta tornando a casa dalla sera precedente, mentre lei sta andando a scuola. Lui affianca la sua macchina e le chiede se vorrebbe farsi un giro in moto con lui. Lei, naturalmente, da brava figlia di papà, gli risponde "no grazie..." e i due si separano, ma non per molto.
Ma non voglio rovinare le grandi sorprese di questo libro a chi non l'ha mai letto, perciò volevo soffermarmi su un dettaglio: il titolo. Perché "Tre metri sopra il cielo"?
A prima vista sembrerebbe il titolo di un film di aeronautica o qualcosa legato al volo. Infatti il volo c'entra, ma non quello di un oggetto, bensì quello del cuore e del sentimento.
Tre metri sopra il cielo è il luogo che soltanto gli innamorati possono raggiungere. Un posto fantastico che si raggiunge quando sei veramente felice, quando non hai pensieri e tutti i problemi sembrano svaniti.Un luogo immaginario, ma alla fine è come svegliarsi da un sogno.
Non si può vivere in eterno tre metri sopra il cielo, il paradiso degli innamorati è destinato a trasformarsi in inferno se l'amore svanisce.
Non so se qualcuno è mai riuscito a rimanere sospeso tra le stelle e il mare con la persona della sua vita, ma io spero di volare in eterno una volta che l'avrò trovata.
Tutti sogniamo una storia che duri per sempre, ma poche cose nella vita vanno come devono andare. E noi cosa possiamo farci? Possiamo stare a guardare il destino che ci passa davanti, come l'ultimo treno che non tornerà più, oppure lottare per ottenere ciò che a noi è più caro.
Io non mi arrendo e continuerò a cercare quel posto nascosto, quasi irraggiungibile.
Non mollo, vado avanti e non mi volto indietro, anche se il mio passato è travagliato, anche se ho una cicatrice sul cuore... Ma ricordati che il passato è il tuo zaino nella vita e, anche se alle spalle, contiene ciò che ti ha reso quello che sei.
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