Il cambiamento, la crescita
Il cambiamento, la crescita.
Questi sono gli argomenti di cui vorrei parlare.
Si tratta di tematiche molto discusse, commentate, ora come in passato.
Diverse sono inoltre le persone che attraverso libri, temi, saggi, hanno provato a descrivere tale processo e in altrettante maniere differenti.
Prendiamo Jean Piaget: per esempio, egli aveva identificato degli stadi di sviluppo, ognuno con caratteristiche diverse dall'altro, in quanto il pensiero si presenta trasformato, sempre più evoluto e quindi, non vi è occasione di tornare a pensieri precedenti.
Certo, per molti punti di vista ha senz'altro ragione, ma secondo una mia inesperta opinione, lo sviluppo, la crescita, avviene per ogni individuo in maniera differente, non è possibile individuare a seconda dell'età, quando si "deve" o si può arrivare a compiere una determinata azione, ognuno lo vive in maniera del tutto personale.
Dopotutto è risaputo, c'è chi rimane sempre "bambino", perché probabilmente non ha avuto occasione di crescere, o forse semplicemente perché non ha avuto occasione di esserlo prima.
C'è invece chi diventa "adulto" troppo in fretta, perché si ritrova di fronte a situazioni che, in un modo o nell'altro, lo costringono a diventarlo, trovandosi anche a fronteggiare decisioni, responsabilità, non propriamente tipiche dell'età presentata.
Per questo, secondo me, il processo di crescita o di cambiamento non può essere classificato, a esclusione di determinate fasi la cui presenza risulta fondamentale nel periodo in cui il soggetto si trova.
Io, per esempio, mi sono ritrovata a dover affrontare difficoltà assolutamente non previste, e che, per forza di cose, mi hanno fatta crescere e quindi essere, per molti punti di vista, "meno bambina".
Dentro me cerco però di "frenare", "trattenere", questa parte forse troppo cresciuta, perché esporla significherebbe essere troppo diversa dai miei coetanei.
Non che non mi interessi essere differente, anzi, tendo sempre a distinguermi dalla "massa", semplicemente credo che nel contesto scolastico, come dopotutto in qualsiasi altro, sia importante essere sereni, sentirsi bene, per permetterti di frequentarlo con tranquillità, senza ansie e/o preoccupazioni.
Nel corso della vita di ognuno, in molti momenti, e dopo aver affrontato situazioni di una certa importanza, si arriva a ripetersi: " OK, ora sono cresciuto/a, sono grande! ".
In realtà, tale affermazione, non è che "un'illusione momentanea", propria di un determinato momento.
Certo, come ho già detto in precedenza, molti sono quei fatti che segnano importanti fasi di crescita, ma secondo me mai si può arrivare a pronunciare in modo definitivo questa frase, perché in qualsiasi istante può avvenire qualcosa, bella o brutta che sia, che ti porta a crescere ancora, e ancora, finché ti rendi conto che non ti fermerai, ma che comincerai a diventare una persona sempre diversa, forse più triste o più felice, ma comunque certamente più completa.
Io sono solo una ragazza di diciannove anni e molte sono le cose che ancora dovrò superare, vivere e provare.
Tutto ciò sopra riportato però è basato su fatti vissuti, su esperienze personali, che mi hanno permesso di arrivare a queste conclusioni.
Crescere è difficile, ma se c'è una cosa che ho imparato (anche e soprattutto dai libri letti nel corso della mia vita!) è che bisogna affrontare i cambiamenti, senza avere timore delle conseguenze che potrebbero portare.
Perché lasciarsi andare, arrendersi, è inutile, bisogna sempre e comunque continuare a lottare con un sorriso tra le labbra, non per gli altri ma, sopra ogni altra cosa, per se stessi.
Complicato? Sì, forse, ma sicuramente non impossibile!
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