L'inizio…
Non è facile la vita, soprattutto quando rincorri il tuo sogno e non riesci mai a raggiungerlo!
Fin da bambina sognava di ballare, ma i genitori non le avevano mai dato un'opportunità, loro non sapevano, non capivano… crescendo, nasceva inoltre la sua passione per i film, così si rese conto di voler trasmettere quelle emozioni intrappolate in lei come solo gli attori e ballerini riuscivano a trasmetterle.
Passava il suo tempo a ballare e sognare a occhi aperti la ragazza felice che un giorno sarebbe potuta diventare.
Fantasticava su una famosa frase di un cartone animato che guardava spesso quando era piccola: I sogni sono desideri… il sogno realtà diverrà!
Cenerentola era bellissima, bionda, e aveva occhi profondi nei quali risplendeva la sua voglia di libertà, riusciva a essere gentile, dolce e disponibile di fronte alla cattiveria delle sorellastre e della matrigna le quali non si preoccupavano minimamente della sua salute; nonostante ciò Cenerentola non si arrendeva e fu così che riuscì a fare avverare il suo sogno: sposò il principe che desiderava da sempre.
Solo alla fine del racconto capì cosa Cenerentola le stava comunicando…
Lei è cresciuta, all'età di quattordici anni decide di farsi avanti iscrivendosi a danza, ma una danza particolare, che le permetteva di comunicare tutto quello che provava, danza contemporanea. La sua maestra sapeva qual era il suo sogno, spesso le faceva i complimenti: Stai migliorando! Era riuscita a raggiungere il livello di chi faceva danza da almeno cinque anni.
Dopo due anni si rese conto che doveva cominciare anche a imparare a recitare per raggiungere veramente il suo sogno; le proposero il Piccolo Teatro, lei non sapeva che era solo per maggiorenni, decise di andare e alla sua richiesta le rispondono: I prossimi provini saranno tra tre anni. Le dissero anche di andare a chiedere al Carcano; al suo arrivo le comunicarono tutti i procedimenti e la invitarono ad entrare direttamente al professionale, ma lei non avendo mai avuto nessuna esperienza teatrale chiese un livello inferiore, quello propedeutico.
Non sapeva cosa fare, doveva scegliere tra la danza e il teatro; voleva provare qualcosa di nuovo che sapeva sarebbe stato divertente; prima di fare una scelta sentì i diversi pareri, tra amici, parenti, andò persino dalla sua maestra di danza: Mi dispiace che molli proprio in questo momento, ti reputo veramente capace, ma fai quello che ti senti! Scelse di fare teatro propedeutico!
Lo spettacolo consisteva in diversi monologhi; il suo s'intitolava Le confidenze di Giulia J., era molto simpatico, doveva parlare del suo ragazzo ideale, mettendoci tutti i difetti e i pregi, durante le prove era quella che provava di meno anche perché la sua maestra dava più opportunità a quelli che avevano difficoltà, la sua unica difficoltà era l'esposizione, si vergognava persino di fronte ai suoi compagni, ma era una vergogna che riuscì, poi col tempo, a superare.
Il giorno dello spettacolo, purtroppo, i suoi famigliari arrivarono alla sua conclusione, solo nel momento dell'applauso; a lei solo l'idea che non fossero venuti fece dimenticare una parte del copione, ma nessuno per fortuna aveva notato niente.
In seguito allo spettacolo organizzò una cena al ristorante di suo padre, dove, dopo aver mangiato, la maestra aveva insistito perché lei recitasse di nuovo la sua parte solo per i suoi genitori, ancora meglio di come l'aveva recitata durante lo spettacolo: le venne molto meglio, ricevette un altro applauso ma che lei riteneva unico; i suoi genitori erano fieri!
Passata l'estate, tornò al Carcano per riscriversi, sempre al Propedeutico, ma le venne comunicato che il Direttore, dopo aver riguardato le registrazioni dello spettacolo, l'aveva scelta, grazie al suo innato talento, per entrare al Professionale, era veramente brava!
Lei rimase sorpresa, soddisfatta dei suoi sforzi che l'avevano resa così felice; ma dopo averne parlato con i genitori, amici, e aver riflettuto da sola, capì che il teatro le avrebbe occupato molto del suo tempo. Dovette rinunciare sia al teatro che alla danza, poiché era troppo tardi.
Passano i giorni, le settimane, i mesi e lei non aveva fatto niente per far sì che il suo sogno si avverasse. Ma i suoi genitori la rassicuravano dicendole di non darsi per vinta poiché era ancora giovane, la voglia che l'accompagnava nelle sue decisioni un giorno l'avrebbe ripagata.
Adesso sono qui mentre provo a scrivere come ho cominciato a inseguire il mio sogno, è solo l'inizio, ho veramente tanto da comunicarvi e spero con questo mio scritto di essere osservata, ascoltata e appoggiata perché ho solo diciassette anni e una vita per realizzare i miei desideri come fece la mia eroina da quando ero piccola…
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