Un'esperienza di lettura
Molti scrittori sono stati affascinati dal sogno di poter creare un essere umano in laboratorio. Mary Shelley e Bulgakov ne sono un esempio.
Nel romanzo di Mary Shelley, Frankenstein, uno scienziato crea un essere mostruoso simile a un uomo, utilizzando parti del corpo di cadaveri.
Il romanzo di Bulgakov invece narra di un famoso dottore che trasforma un cane randagio in un uomo sostituendogli l'ipofisi e i testicoli con quelli umani.
In entrambi i romanzi viene creato un essere in laboratorio. Questo essere successivamente si ribella al suo creatore. Nel primo romanzo per un motivo di solitudine; infatti la creatura era respinta da tutti a causa del suo aspetto mostruoso. A questo punto decide di ribellarsi al suo creatore uccidendo le persone legate a lui in modo da lasciarlo solo e da fargli capire le sensazioni che prova.
Nel secondo romanzo invece la creatura si ribella in un modo indiretto, in quanto diventa più importante del dottore e riesce a occupare parte della casa del suo creatore.
Visto ciò che succede, entrambi i dottori reagiscono allo stesso modo: vogliono distruggere la loro creazione. Il dottor Frankenstein non riesce nel suo intento, anzi lui stesso muore. Il dottore russo invece riporta la creatura alla situazione iniziale, ovvero rimuove l'ipofisi umana e i testicoli e li sostituisce con quelli originari, provocando la ritrasformazione in cane.
L'aspirazione dei protagonisti di questi romanzi è dunque quella di riuscire a dare vita e quindi a creare esseri viventi, non preoccupandosi però delle conseguenze che questo causerà. Questa è anche l'aspirazione degli scienziati odierni. Infatti alcuni di quelli che negli anni passati erano sogni, ipotesi, aspirazioni, oggi sono diventati realtà.
La scienza negli ultimi anni ha fatto grandi progressi. Gli scienziati sono riusciti a creare cloni, ovvero l'esatta copia di un essere già esistente. Questo è il caso della pecora Dolly, la quale, nel 1996, è stata il primo mammifero a essere clonato. A causa di questo esperimento si sono sollevati molti problemi morali che ruotano intorno alla domanda: è giusto oppure no che l'uomo possa creare un essere vivente e quindi dargli vita?
Molti, e anche la chiesa, sono contrari a questa ricerca, in quanto affermano che infondere la vita non spetta a noi ma solo a Dio. Dando vita a essere viventi ci si sostituisce a Dio e questo distrugge i dogmi della religione in quanto Dio non è più solo e unico ma al suo livello ci sono anche gli scienziati. Altri invece pensano che non sia una cosa negativa: per esempio in alcuni paesi, come la Gran Bretagna, la clonazione è legale.
Ma i romanzi sollevano anche un'altra domanda: chi viene creato in laboratorio può essere chiamato essere vivente oppure è da considerare una cosa? Questo essere, se così si può chiamare, che rapporto avrà con la società? Qual è lo scopo per esempio di clonare un essere vivente se poi nella società esisteranno due esseri perfettamente identici?
Queste sono solo alcune delle domande che sorgono parlando del tema attuale dell'infondere la vita: i romanzi ci aiutano nella riflessione.
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