Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
1ª edizione - (1998)

Dialogo con un libro

 "Cosa mi guardi con quella copertina tutta colorata? Vestito a festa, in posa sullo scaffale della libreria... con la copertina lucida e le pagine pulite-pulite: non hai ancora incontrato un lettore che distratto lasci cadere delle briciole fra le tue pagine, o che commosso le inumidisca di lacrime?
Chissà cosa vi raccontate tu e il libro vicino a te, da quanto tempo sarete lì, ormai vi sarete detti e ridetti la vostra storia, contati a vicenda quante pagine avete e deciso per sempre chi sia il migliore fra voi... Passerete forse le giornate a descrivere il vostro lettore ideale... che sia una persona gentile, che vi tratti con cura... che non vi dimentichi sul métro, che non vi faccia le orecchiette in alto per ricordarsi dov'è‚ arrivato... Ma cosa fai, stai guardando proprio me? E dire che entrando in questa libreria pensavo che sarei stata io a scegliere un libro, e non che fosse un libro a scegliere me... Ma fammi almeno vedere di cosa parli... non sei neanche uno della collana economica, se poi non mi piaci? Ho capito perché ti hanno messo su uno scaffale in alto, non ti prendeva nessuno... eppure chissà, ormai mi hai conquistato... ti porto a casa con me... Cosa vuoi da me? Che ti legga? Si va beh, ma solo un pochino... e se poi scoprissi che nascondi cose che non mi piacciono? Una volta scoperte sarebbe troppo tardi, come tornare indietro? Leggerò allora per prima la fine, ma che senso avrebbe poi leggere il resto? No, più lentamente, libro! Non so se voglio scoprirti, eppure, se potessi solo attraverso il semplice contatto della mia mano fra le tue pagine sapere cosa nascondi... Ah pigrizia, occhi stanchi, ancora qualche pagina... come posso interrompere lo scorrere armonico dei pensieri di questo mio libro, per soddisfare il mio sonno, semplice bisogno naturale? E poi, comunque, sognerei di te. Ma guarda un po' con che prepotenza hai infilato le tue pagine fra i miei pensieri, fra le mie idee di oggi e di domani... Sarò diversa? Forse più bella. Libro amato, ti tengo fra le mie mani come in un dolce abbraccio, ti accarezzo con la punta delle dita, con ritmo regolare, perché niente in te sia turbato, volto piano le tue pagine, non sia mai che un mio gesto inaspettato ti lasci sbigottito o possa far cadere una parola nella frase sotto, cambiando il senso della tua danza, che con tale generosità esegui di fronte ai miei occhi piccoli e al mio brutto volto, con la stessa forza e magia che regaleresti a una regina... sei bello, libro, lasciatelo dire, ti chiudo solo un attimo per respirare. No, non ti lascio, scatola di gioie, contenitore del mondo. Chiuderei gli occhi per abbandonarmi a te completamente, se non fosse che proprio gli occhi sono il ponte fatato fra la mia vita scolorita e il tuo arcobaleno. Mi chiedo come fai, coperto da piccole letterine allineate e punti e virgole, ad essere così bello... Io che ho il rosa della carne, il biondo dei capelli e il rosso delle labbra, sono solo un foglio bianco senza colori paragonato a te. Ho fame, libro, aspetta, corro, faccio veloce... com'è che dicevi? Cosa mi racconterai ancora? Ti prego, spero che non... solo un morso di cioccolato e poi... Non farmi scherzi... Ma chi ti credi? Pensavo fossi stata chiara, no, così non mi piace, traditore! Mucchietto di carta compressa e inchiostro, piccoletto che non sei altro, ti tengo nello spazio di una mano, sei pressappoco grande quanto un mio piede e ti prendi tutta questa libertà di essere come non voglio? Ma guarda che io ti strappo, ti lancio, ti rompo, ti pesto, ti accartoccio... non saresti buono neanche per un fuocherello, povero l'albero che ti ha dato la vita... nascondiglio per codardi, tana per chi ha paura di vivere... Oh! Ma come ti permetti? Ogni storia d'amore ha una fine, adesso basta, non ti amo più. Sei contento? Seduto in un angolo del comodino almeno potrai riflettere su quanto hai sbagliato... In castigo, hai capito? Bambino viziato di una mano screanzata, incapace di plasmarti, ma te l'insegno io come vanno le cose... e se non ti decidi a cambiare, fra noi non c'è futuro, la polvere sarà la tua tomba, hai bisogno dei miei occhi per vivere, libretto bello, ti ho rapito dal torpore di una comoda e noiosa libreria e da allora sono io il tuo salvatore e padrone... Per il tuo tradimento ti lascerò lì, da solo... guarda la tua piccolezza e impotenza, quanto vali senza qualcuno che ti legga? Quanto una sedia con nessuno seduto sopra, quanto una bottiglia d'acqua e nessuno che abbia sete... senza nessuno che ti legga sei... anzi, non sei. Hai visto? Invece io... io... Eppure no, forse così diversi non siamo... che motivo avrei io di esistere senza l'amore di nessuno? Proprio come te... se nessuno mi guardasse, se nessuno lasciasse il segno sulle mie pagine, come faccio io con te, sottolineando con una matita colorata ciò che più amo di te... Se nessuno si chiedesse da dove inizia la mia vita e come finirà? Ebbene sì, libro, chi ti sta parlando, se fosse un libro sarebbe piccolo-piccolo e tanto leggero che un solo respiro potrebbe fargli aprire tutte le pagine, e a caso farsi leggere dentro. Come sei forte te, fermo nei tuoi pensieri, con tutte quelle parole allineate le une dopo le altre... certo, potrei tagliuzzarti, fare un collage con le tue lettere o scambiare l'ordine delle pagine... ma cosa direi se una mano un po' goffa facesse questo a me?
Adesso, libro, sono pronta per continuare a leggerti, e fra le parole che vi troverò scritte, perdermi e sognare... Lo so che nascondi dentro di te tante parole, che neppure le mie mani potrebbero contenere.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010