Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
11ª edizione - (2008)

Andromaca una disperazione inconsolabile

La guerra di Troia - che ha coinvolto i Greci e noi Troiani - è ormai terminata e io sono rimasta sola, con mio figlio, con nostro figlio.
 Il dolore della tua morte è tanto grande da non poter più vivere: è meglio per me morire, scendere all'Ade piuttosto che vivere priva di te, poiché non avrò più dolcezza, più tenerezza ora che mi hai lasciata.
 Non trovo il motivo per cui tu hai combattuto contro Achille glorioso, perché sei andato incontro alla morte. Questa guerra è stata inutile, scatenata solo da un capriccio d'amore per la bella Elena, ma è bastato questo per distruggere la mia vita e quella di altre persone innocenti. Non riesco a trovare spiegazione alla tua scelta di duellare: hai anteposto la tu gloria, il tuo onore, e il tuo orgoglio verso la Patria all'amore che provavi per me. Hai lasciato, con tuo figlio, una grandissima responsabilità: è senza un padre, ancora non può capire che te ne sei andato e non tornerai mai più.
 Ma in parte lo invidio, perché non riesce a vivere quello che provo io in questo momento, rivendendoti nella mia mente sul rogo, tra le fiamme, anche se nei suoi occhi riesco a vedere che ti cerca, che chiede inconsciamente dove sei?
 Io però non so rispondergli, poiché da quando hai trovato la morte per mano del Pelide, non ho più la gioia di vivere, ormai. Eri l'unico, il solo che mi amasse veramente a questo mondo, e ora credo fermamente che morire sia la cosa più giusta da fare. Questo mondo ormai è per me solo motivo di infelicità, tristezza, dolore, ricordi di te, che ogni giorno mi lacerano il cuore. Prego che gli dei puniscano Achille che, con tanta crudeltà, ti ha tolto la vita. Tutto ciò che mi circonda mi ricorda te: questa città, tutta la popolazione di Ilio che tanto ti era cara, la nostra casa vuota dopo che te ne sei andato, e soprattutto il piccolo Astianatte, che più di ogni altro mi riporta a te.
 Sono vicina al nostro piccolo come non lo sono mai stata e lo amo come non ho mai fatto. Sarei disposta a tutto, a ogni condizione, pur di riaverti, pur di riunire la nostra famiglia, pur di poter crescere insieme il nostro piccolino. Combattendo contro Achille glorioso, hai dato un dispiacere e un dolore indescrivibili a tutta Troia, mentre a me non hai lasciato niente: il vuoto.
 Così, senza pensare a noi, che non avremmo resistito senza te, hai combattuto e hai perso; ma invece eccomi, ancora qui, con Astianatte tra le braccia, che ride felice, non capendo che è lui il futuro re di Troia.
 Le lacrime scendono a una a una dagli occhi lungo il mio viso, portando con sé tutto il mio dolore per la tua scomparsa. Probabilmente queste lacrime saranno infinite, perché infinito è il mio dolore, la mia disperazione.
 Ti vedo già che mi aspetti a braccia aperte nell'aldilà e raggiungerti sarebbe l'unico modo per essere felice, ma guardando Astianatte tra le mie braccia, capisco che ho un compito da portare a termine. Mi hai lasciato con nostro figlio ancora piccolo, e sento che è mio dovere farlo crescere e diventare più glorioso del padre, onorandoti; sappia compiere gesta più eroiche delle tue, come tu desideravi.
 Ecco, l'ultima lacrima di dolore è scesa, Astianatte mi dà la forza di vivere perché mi ricorda te, che ogni giorno di più mi manchi; ma ancora adesso non capisco perché hai voluto rischiare, perché l'amore per me non prevalse sulla tua gloria e sulla tua responsabilità eroica. Non ti perdonerò per quello che hai fatto perché il vuoto che mi hai creato nel cuore è incolmabile fino a quando ti potrò riavere con me.
 Ti amo Ettore e questo è quello che conta


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010