Circe
Stavamo esplorando questo territorio sconosciuto quando vedemmo in lontananza delle case costruite intorno a un recinto pieno di porci.
Ci avvicinammo lentamente, poiché eravamo sospettosi e impauriti. In un primo momento, alla vista di quei maiali pensammo fossero dei comuni suini, ma poi sentendo le loro voci capimmo che erano i nostri compagni andati in perlustrazione che erano stati trasformati.
Odisseo si precipitò a liberarli, ma dal tetto di una casa, una strana figura, cantando una misteriosa formula, trasformò anche lui. Visto che anche il nostro capo era stato trasformato, cercammo di nasconderci, ma questa strana figura riuscì a scovare tutti, tranne il sottoscritto.
Quando quella figura scese dal tetto riconobbi con stupore che era una donna, alta, affascinante, attraente; e me ne innamorai.
Fui così colpito che non riuscii a salvare i miei compagni e scappai tornando alla nave.
Lì, raccontai tutto ai compagni rimasti che andarono in cerca di Odisseo, io invece frastornato dal senso di colpa, invocando Poseidone, mi gettai in mare, sperando di trovarci la mia morte!
»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni