Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
11ª edizione - (2008)

Un'esperienza di lettura

Ecco la storia di una grande famiglia, John e Jenny, una giovane coppia della Florida che, per fare pratica in previsione di un figlio futuro, decide di adottare un amico a quattro zampe.
 Dopo le loro esperienze di adolescenti con i loro cani, sanno subito riconoscere il cucciolo perfetto che ritengono essere Marley ma, a quanto pare, si sbagliano.
 Ben presto si accorgono di aver acquistato una specie di King Kong in miniatura che travolge e ingurgita le più disparate cose che, sfortunatamente, si trovano sul suo cammino. Il maldestro labrador giallo che strappa i materassi, sventra le pareti e inghiotte oggetti di valore, come se non bastasse è anche la vergogna della scuola di addestramento e del suo veterinario, che non sa più quale tranquillante prescrivergli…
 Insomma, leggendo questo libro si potrebbe pensare che Marley non sia l'esempio più adatto a dimostrare il detto il cane è il miglior amico dell'uomo, però questo gigante ha anche un cuore puro e sincero.
 Come rifiuta ogni limite imposto alla sua esuberanza, così la sua lealtà e il suo affetto sono infiniti e la sua allegria devastante ma contagiosa sa riconquistarsi ogni volta l'amore dei padroni.
 Sono stati gli ultimi capitoli di questo racconto a colpirmi maggiormente perché i fatti e le situazioni di quei momenti sono narrati molto intensamente dal punto di vista emotivo, in modo da far percepire anche al più superficiale dei lettori le emozioni che l'autore stesso ha provato in quei momenti, la loro forza; e anche quanto la realtà intorno a lui lo avesse colpito e il tempo fosse diventato tutto a un tratto un nemico per il suo cane e perciò anche per lui.
 Il suo modo di raccontare qui diventa travolgente, infatti gli ultimi mesi di vita di questo cane sono descritti dal narratore con un occhio attento ai dettagli del suo animale che, ormai, conosce nei minimi particolari. Le sue parole trasmettono al lettore quanta pena ci fosse in lui nei confronti dell'amico, compagno di molte avventure, mentre l'artrosi si aggrava, le zampe ormai non reggono più quei trentacinque chili di amore, disobbedienza e libertà, la consapevolezza che il momento è vicino e la vecchiaia avanza.
 Mentre il padrone commenta i ricordi di quando, ancora cucciolo, ne combinava di tutti i colori e quando era semplicemente lì, accanto alla sua famiglia, sdraiato a guardarsi intorno, di quanto quegli episodi prima insignificanti potessero essere rimasti così impressi nella sua memoria, di quanto ora siano importanti, oppure quando ci fu quella prima e ultima volta in cui fece il bagno in mare, Marley è lì, come se nulla fosse, come se fosse ancora piccolo e avesse ancora tutta la vita davanti da trascorrere facendo passeggiate, giocando con i loro figli e rincorrendo polli, galline e altri animali; lì, allegro come sempre, disobbediente come sempre, vivendo ogni attimo della vita al massimo della felicità.
 Questo libro è la sua storia, la vita di una persona non umana che ha condiviso le gioie e i dolori della famiglia mentre questa cresceva, se ne è sentito parte anche nei momenti in cui nessuno voleva più saperne di lui e soprattutto è stato, per tutta la sua esistenza, un distruttivo insostituibile, commovente esempio d'amore e fedeltà.
 Non sarò così grande, non avrò molta esperienza ma posso giurarvi che Io e Marley è il libro più bello ed emozionante che abbia mai letto in vita mia.
 Questo racconto è stato come una lampadina accesa all'improvviso, perché ha riattivato in me quella voglia di leggere e scrivere che avevo perso da molto tempo, senza neanche accorgermene: gli impegni, la scuola, lo sport, la famiglia, gli amici e tante altre cose sottraevano a una a una il mio tempo…
 Poi, un giorno, due persone di mia conoscenza a cui sarò sempre grata mi consigliarono la lettura di questo libro e mi incuriosirono; fu così che capii che quando qualcosa ti appassiona veramente, anche volendo, non c'è niente che ti può fermare e così mi ritrovai a gironzolare per casa con il naso nel libro, senza neanche capire dove mettevo i piedi, tanta era la voglia di scoprire cosa sarebbe successo a un certo punto della storia e quando finalmente arrivai alla fine, fui dispiaciuta di averlo già terminato.
 Fatto sta che non riesco più a separarmene, ho quella strana voglia di leggerlo e rileggerlo, tenermelo dentro, farne tesoro, come una parte indispensabile di me stessa, qualcosa che mi cambia la vita: ecco ciò che è per me, è una di quelle poche cose che se mi dovessi trasferire in un'isola deserta o se dovessi intraprendere un lungo viaggio, non mi sognerei mai di lasciare qui, come il mio cane, il miglior sostegno morale del mondo.
 Sì, esatto, anch'io ho un cane, Phil, e dal suo comportamento si può capire che non ha molto in comune con Marley, ma è proprio dalla storia di quest'ultimo che il nostro rapporto è cambiato, ora è più intenso.
 Phil e io siamo insieme da circa un anno e quando ci incontrammo per la prima volta non avevo ancora il libro; fu dopo qualche mese che tutto cambiò.
 Il racconto, soprattutto nella parte finale, mi ha fatto riflettere profondamente su quanto ogni singolo attimo di vita sia importante ma, purtroppo questa grandissima importanza la si percepisce solo alla fine, solo quando è veramente troppo tardi, quando ormai manca poco e tutto ciò da realtà sarà solo un ricordo e quei momenti, mi dispiace dirlo, sono come pugnalate alle spalle, il senso di colpa che nasce dentro di noi per non aver mai cercato di dare di più per poter vivere al massimo quei momenti insieme, per avere sprecato tanti preziosissimi attimi, ignorando il mondo che ci sta intorno, per aver perso tempo in inutili litigate, fissi sul nostro stupido egocentrismo invece di vivere come si dovrebbe con chi amiamo.
 Tutto questo l'ho capito da un semplicissimo libro che però mi ha insegnato molto e da mi cambiò, da quel momento cercai di passare al meglio il maggior tempo disponibile con le persone a cui voglio bene, non so se fu per paura di quello che sarebbe potuto accadere da un momento all'altro oppure perché semplicemente avevo recepito il messaggio, fatto sta che questa svolta mi portò a vivere momenti bellissimi, indimenticabili ed avere ancora più speranza di instaurare un autentico rapporto di intesa con Phil.
 Sono pienamente d'accordo con il Philadelphia Inquirer che riporta scritto: Un narratore nato [...] Grogan arriva al cuore profondo del rapporto tra animale e uomo; infatti, il loro legame traspare chiaramente dal modo in cui i fatti vengono descritti, questo amore e affetto impareggiabili sono esistenti solo tra chi realmente possiede un cane e, come lui, se ne è innamorato.
 Per questo motivo credo che solo chi ha avuto esperienze del genere, chiunque sia riuscito a creare un legame di fedeltà con il proprio animale, possa essere in grado di cogliere fino in fondo il significato di questo libro, il cuore di ogni minima emozione, riuscendo a immedesimarsi perfettamente in John, trasportando mentalmente la realtà di quei posti nella propria vita, facendo diventare protagonista il proprio animale e autore-padrone se stesso.
 Io credo che la capacità di leggere e ascoltare sia tra i doni più belli della vita, perché ci permettono di riflettere e cambiare noi stessi per farci diventare persone migliori ed è a questo punto che credo di poter affermare (spero con il consenso di molti) che chi trova un libro, trova un tesoro.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010