Slightly out of focus
Una fotografia può suscitare numerose emozioni, come l’onda che si infrange sulla scogliera, veniamo inondati da sentimenti ed emotività. Talvolta queste emozioni ci fanno anche riflettere sulla condizione umana. Questo mi è capitato con una fotografia di Robert Capa.
Durante la scuola superiore di primo grado, la professoressa di arte ha proposto di fare una ricerca sulla fotografia. Tale proposta ha scaturito in me un grande interesse per la macchina fotografica, fu proprio così che scoprii Robert Capa. Nel corso delle mie ricerche mi sono imbattuta in uno dei migliori reportage di sempre, almeno dal mio punto di vista. Questa raccolta documenta lo sbarco in Normandia, in particolare il secondo assalto a Omaha Beach e venne intitolata Slightly out of focus, leggermente fuori fuoco. Le immagini infatti risultano sfuocate, comunicando la fretta e l’allerta dei soldati che dovevano preoccuparsi di adempiere i loro ordini ma anche di tornare a casa con i loro compagni.
I soldati si trovano in un inferno di proiettili tra le acque gelide e sconosciute. Essi corrono verso la terraferma, che in realtà non rappresenta alcuna parvenza di salvezza in quanto è solo più vicina al nemico. Ansia. Angoscia. Terrore…
Se con la fine della Seconda Guerra Mondiale si pensava che il futuro non avesse in serbo nient’altro che pace e prosperità, i recenti avvenimenti ci hanno dato prova del contrario. La nostra realtà è ancora piena d’odio e intolleranza. Proprio mentre scrivo questo, sento arrivare la notizia dell’ennesimo attentato a Londra tramite i telegiornali. Questo è solo uno dei tanti episodi di dolore che hanno segnato gli ultimi anni. In verità, i conflitti non si sono mai fermati, sono continuati senza che i media riportassero queste notizie.
Le cause di questi ultimi avvenimenti sono sia economiche che religiose. La brama di potere si mischia con l’estremismo e l’intolleranza dando luogo a disastrosi eventi che hanno causato la morte di moltissime persone. Ciò che colpisce maggiormente è il fatto che questi attentati hanno colpito il cuore delle più grandi città europee, nella quotidianità. Hanno così scaturito il panico in tutto il mondo, tanto che parte della popolazione è molto più in allerta rispetto al passato.
Se questa è la situazione attuale, la fotografia mi racconta una realtà estrema.
Sul volto del soldato si può leggere la gravità del momento. Esso sembra spaventato ma allo stesso tempo determinato. Se cerco di immedesimarmi nella situazione, penso che la paura sarebbe la prima emozione che proverei. L’irrequietudine del momento è abbastanza per spaventarmi, non saprei cosa fare e come muovermi. Solamente guardando questo scatto provo turbamento. Negli occhi del soldato invece sembra avere la meglio il coraggio e la determinazione di una persona che combatte per quello in cui crede. Nonostante questo, nel soldato si intravede una grandissima forza d’animo e un enorme desiderio di libertà. Questo tipo di sentimento, così forte e sentito, rimane estraneo a me e ai miei coetanei. L’epoca in cui ci troviamo e cresciamo, dove tutto è distante un click, ci allontana da quella determinazione che ha contraddistinto le generazioni precedenti.
Coraggio non solo del soldato, ma anche del fotografo, che più volte rischiò la sua vita per rappresentare un’epoca segnata dalla guerra. Il suo lavoro, e quello dei suoi colleghi, è fondamentale per portare consapevolezza della realtà. Senza, vivremmo nell’oscurità, rendendo così più facile lamentarsi per quello che si ha e per ciò che invece manca. Spesso mi lamento, senza pensare alle condizioni di altri, che magari non hanno la possibilità di studiare e leggere cose che a me sembrano “noiose”.
Tutto ciò, inteso come istruzione, un tetto sicuro, acqua e cibo, sono il minimo necessario per l’uomo.
È inammissibile che, nel 2017, ci siano molti paesi in cui questi sono considerati lussi. Per questo è importante aiutarsi a vicenda, quando possibile. Ciò si può fare anche nel proprio piccolo, per esempio aiutando in occasione della colletta alimentare.
Per concludere, questa fotografia può essere riassunta in poche parole: consapevolezza dell’importanza della loro impresa, paura per il futuro, ma anche speranza per la liberazione e infine determinazione per raggiungere un obiettivo.
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