Come la lettura può diventare un’esperienza di vita
Fin da quando ero molto piccolo sono sempre stato affascinato dal gioco del calcio ma sicuramente il giorno che ho iniziato ad amarlo è stato quando la mamma mi ha regalato il libro più bello che avessi mai letto.
Lo trovai sul mio comodino una sera prima di andare a letto, aveva una copertina con un ragazzino, nemmeno tanto atletico, e il titolo era Troppo Mitico di Gianfranco Liori.
Io mi sentivo un po’ come lui, un ragazzino goffo e senza grandi doti. Ma, dopo aver iniziato a leggere le prime pagine, mi sembrava di ritrovarmi in quel giovane che non credeva molto in se stesso e, nonostante a lui non piacesse giocare a calcio e lo facesse solo per compiacere i suoi genitori, scopriva che anche lui poteva fare parte di un gruppo, avere amici con cui discutere e passare momenti indimenticabili.
Io, al contrario, ho sempre amato il calcio e leggendo quelle pagine trovavo lo stimolo per non mollare, anche quando i miei compagni dicevano che non ero bravo. La vicinanza che provavo con il protagonista, leggendo quel libro, mi invogliava a continuare con la mia vera passione.
Infatti finite le scuole medie avevo deciso di smettere con il calcio, ma il ricordo di quel ragazzo, della sua gioia nello stare insieme agli amici mi ha fatto tornare la voglia di inseguire la mia vera passione. Ora gioco in una scuola calcio e sono davvero felice, sono contento di far parte di una squadra che mi ritiene essenziale per le partite, di finire anche una partita, magari con un brutto risultato ma senza che nessuno ne sia responsabile ma solo con la convinzione che la prossima volta andrà meglio.
L’importante è essere una squadra unita.
Oggi sorrido nel pensare come un libro per ragazzi letto alcuni anni fa mi abbia influenzato ed emozionato così tanto.
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