Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
20ª edizione - (2017)

Esperienza di lettura

Il vento gelido sulla pelle la sveglia. Demetria si alza, era distesa sull’erba fresca e pungente, si era addormentata.
Aveva sognato un ragazzo sconosciuto, accanto a un drago maestoso. Lo sconosciuto aveva i capelli biondi e il fisico slanciato, era con tutti i sensi all’erta e gli occhi pieni di espressività. Il drago non era tanto grande, però aveva un’aria spavalda e sicura di sé. Il colore delle sue scaglie non era ben definito, tendente al viola, al lilla, al blu… Era un misto di questi colori, Demetria non se lo ricorda molto bene. Lo sguardo dei due era posato su una scultura di cristallo. Lei si era avvicinata per scoprire l’oggetto del loro interesse e aveva notato che gli occhi del ragazzo erano lucidi, stava iniziando a piangere. Demetria si era sporta per osservare la scultura trasparente. All’interno giaceva un uomo. La sua pelle era ancora rosea, ma gli occhi erano chiusi e lei aveva capito che non c’era più niente che si potesse fare.
Aveva provato a parlare, ma il giovane l’aveva interrotta iniziando a piangere. Si era avvicinata a lui con l’intenzione di consolarlo, però lui non sembrava neanche averla notata. La scena continuava e lei non poteva intervenire. La sua mano lo trapassava. Anche il drago non muoveva un dito nonostante la ragazza fosse una sconosciuta vicina a loro. Nessuno dei due la vide. Loro stavano vivendo un momento orribile e lei ne era spettatrice, incapace di intromettersi.
Il suo sguardo si posa su un volume al suo fianco. È aperto sulla pagina che aveva letto prima di cadere nel sonno.
Il sepolcro di Arenaria scolpita di qualche momento prima si era trasformato in una cupola sfaccettata e trasparente come un diamante, sotto la quale era visibile il volto intatto di Brom.
Si avvicina per continuare a leggere, ma una folata di aria verso destra cambia la pagina. Un paragrafo cattura il suo sguardo.
Eragon si asciugò gli occhi e concentrò lo sguardo sulla pietra. Fece un gesto con la mano e disse: «Moi stenr!» La roccia s’increspò in piccole onde concentriche, come se fosse liquida, creando al centro una fossa grande quanto un corpo umano. Plasmando l’arenaria come se fosse argilla umida, Eragon eresse una barriera tutt’intorno, alta fino alla cintola.
Deposero Brom nella cavità insieme alla sua spada e al suo bastone. Poi Eragon fece un passo indietro, e di nuovo modellò la roccia con la magia. L’arenaria si chiuse sul volto immobile di Brom e si fuse innalzandosi fino a formare un’alta guglia frastagliata.
La ragazza chiude il libro e lo tiene stretto tra le braccia. Intanto si dirige verso il frutteto di sua nonna persa nei suoi pensieri e nelle sue riflessioni.
“È la scena del sogno. Il ragazzo e il drago… Eragon e Saphira. E il corpo nel cristallo… Brom.”
Demetria scioccata si accorge che nel sogno aveva raccontato il limite. Aveva raccontato il confine della lettura, il fatto che anche se il libro è scritto benissimo e la storia ben organizzata non la si può cambiare. Lei adora la lettura, soprattutto dei libri fantasy. Quei libri in cui cominci con l’intenzione di leggerli solo per passare il tempo, ma in cui, invece, ti appassioni e non riesci più a smettere di leggerli. I libri che divori in un giorno o due nonostante siano molto spessi, perché i tuoi occhi non riescono a fermarsi e passano dai 10 minuti alle svariate ore a leggere il racconto. Sono quei libri che anche quando devi studiare, li nascondi sotto al quaderno e li leggiucchi facendo attenzione a non farti scoprire. Quelli che alla sera posi per andare a dormire ma che, appena spenta la luce, riprendi a leggere con una torcia, perché non ce la fai ad aspettare il giorno dopo. Sono i volumi che ti fanno sorridere anche da triste o che ti tranquillizzano da arrabbiata. Sono quelli che ti fanno piangere con le scene più inaspettate e commoventi, ti fanno scendere lacrime di gioia o di tristezza.
Molti pensano che i libri fantasy e di avventura siano più leggeri degli altri, più sul ridere. Pensano che siano sempre le stesse cose, invece ogni storia è diversissima, con degli insegnamenti impliciti molto importanti.
Demetria scuote il capo, si sente incompresa. Solo alcuni dei suoi amici apprezzano i libri, ma quasi nessuno quelli fantasy. A lei piace leggere di tutto, certo, basta che sia scritto bene, però… Ogni tanto gli altri libri la annoiano, sono lenti, mancano di azione. Quello che la entusiasma di più dei fantasy è appunto il fatto che in ogni momento, in ogni angolo, nuovi particolari cambiano gli avvenimenti e i punti di vista.
L’unica cosa è che a volte il lettore non vuole cambiare punti di vista perché troppo affezionato a quello di prima oppure non vuole la morte di un personaggio a lui caro. Vuole decidere lui il corso della storia, come vorrebbe che fosse, con un lieto fine per tutti, magari.
Però, nonostante questo possa sembrare un aspetto negativo della lettura, possa essere inteso come limite, forse è proprio il fatto che la storia non vada come programmata che lascia il racconto nella mente, che lo rende interessante e imprevedibile. È proprio questo che rende il libro memorabile e un’esperienza di lettura positiva.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010