Saint Rémy
Saint Rémy
Coprimi, casto cielo,
con le tue aure molli e di profumo
ardente,
nella notte fresca di astri rumore
non odo alcuno.
Corri sui campi cremisi,
pensiero mio!
Palpabile fremito di furia avverto
ove tutto tace,
e sulla tela vuota si traduce.
Luce.
Fuoco amico è il cipresso
e il capo duole a veder tanto di mare
e onde e impeto frangente
e grida quel riverbero che è in me.
Salvami lungo sonno
dalla mia follia.
Dolce è la tempesta,
pace non ha e
l’udito mio ha smarrito nella via.
Culla, notte, quel mio affanno,
e perdona l’anima mia.
Riposa, su, riposa.
Ora tace la melodia
che un soffio ha portato via.
Spegni ora, o firmamento,
la luce dagli occhi miei,
stringi le mani sante
e coprimi per l’eternitá.
La poesia è ambientata nel manicomio di Saint Rémy, dove visse per un certo periodo di tempo l’artista Vincent Van Gogh. La scena rappresenta i sentimenti dell’artista mentre, guardando dalla finestra della sua stanza, avverte l’ispirazione che lo porterà alla realizzazione del dipinto Notte stellata.
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