Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
19ª edizione - (2016)

Disequità tra parole

La mia esperienza di lettura è legata al racconto Poche e molte parole di Vitaliano Brancati.
Un testo in cui è descritto un insolito uso delle parole durante la giornata di Alberto, il protagonista.
Questo ha suscitato in me pensieri e mi ha fatto riflettere sulle parole che sento o dico durante una giornata quotidiana, le emozioni e le reazioni che provocano.

Il silenzio, la mattina presto, a casa mia, non è distribuito con equità.
C’è una mamma che parla sempre e un padre che tace troppo. Le ore 6.00 del mattino scompigliano la chiacchiera di mia mamma e ammutoliscono quella di papà.
«Elisa è pronto il caffè!» sono le prime parole che sento mentre sono ancora a letto.
Sostituiscono ormai da tanto tempo quelle più dolci con cui una volta mia mamma mi svegliava.
Papà, nel mentre, porta fuori i cani che come sempre abbaiano per l’euforia.
Poi ritorna, sento le sue prime parole; solo due, ovviamente: «Elisa andiamo!».
La sua voce alle ore 6.30 è sempre addormentata, ma comunque dolce.
C’è silenzio durante il breve viaggio che finisce alla fermata del bus, ma viene interrotto con un «Buona giornata, stai attenta».
Papà torna a casa, poi andrà a lavoro.
Le mie parole, tante e vivaci, si svegliano solo quando arrivo a scuola.
Incontrano quelle dei professori e dei miei amici, che mi accompagnano fino al ritorno a casa.
Proprio a casa la voce squillante di mia mamma mi accoglie: «Elisa ho preparato…».
E proprio in questo momento inizia un infinito elenco di parole che mi mettono fame.
Durante il pranzo i discorsi più noiosi accompagnano me e la mia mamma.
A cena è la stessa cosa, con la sola differenza che papà è sveglio e chiacchiera a non finire.
«Al lavoro ho fatto questo…».
«Oggi sono andata in posta…».
«A scuola il prof. ha detto così…».
E poi esco per fortuna.
Le mie parole, quasi andate in standby, riemergono e ridono insieme a quelle dei miei amici, schiamazzano, bisbigliano per non far casino se tornano a casa tardi.
Le parole della giornata si concludono sempre per iscritto: un messaggio della buona notte a una persona a me cara.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010