Un'esperienza di lettura dal libro "La Chimera" di Sebastiano Vassalli
Il romanzo di Vassalli La Chimera narra la storia di Antonia, una giovane bella e intelligente accusata di stregoneria. Il romanzo si è rivelato pesante e poco scorrevole nei primi capitoli, in cui vengono alternati momenti di narrazione a lunghe descrizioni che hanno rallentato notevolmente il ritmo della mia lettura. Quando Antonia cresce, invece, la narrazione diventa più fluida e coinvolgente al punto di, come mi è successo, riuscire a far immedesimare il lettore con la protagonista.
La storia è ambientata sulle rive del Sesia tra il 1590 e il 1610, anni di nascita e di morte della giovane Antonia. La ragazza è un'esposta, è stata, infatti, abbandonata.
All'età di dodici anni viene adottata dai coniugi Nidasio, residenti a Zardino, un paese ai piedi del Monte Rosa. L'arrivo di Antonia porta una sorta di agitazione, data dalla novità e dal carattere della ragazza. Le comari la definiscono superba in seguito ad alcuni episodi di ribellione, aggravati dalla storia d'amore con Gasparo, un camminante.
La straordinaria caratteristica di questo romanzo è quella di avere una base storica che fornisce al lettore un ottimo quadro del '600, in un'Europa scossa nella sua unità religiosa al punto di sprofondare in una caccia al colpevole.
Sono questi, infatti, gli anni successivi alla Riforma della Chiesa che, sempre di più, cerca di chiudersi in se stessa, reprimendo anche nel sangue qualsiasi idea ed opinione non conforme all'ortodossia cattolica.
D'altro canto la Chiesa, consapevole del declino e della corruzione che l'avevano caratterizzata nel periodo appena precedente, si sforza di recuperare quei valori che ne costituiscono le fondamenta. Nel libro quest'aspetto viene sottolineato quando a Zardino arriva Don Teresio, personaggio caratterizzato solo dal suo fanatismo religioso. Il suo ruolo nella narrazione è, tuttavia, fondamentale, in quanto sarà proprio lui a denunciare Antonio al tribunale ecclesiastico dell'Inquisizione, cosa che non sarebbe accaduta se fosse rimasto Don Matteo, il falso prete, il quistone.
Un altro tratto reso evidente da questo romanzo è l'ignoranza diffusa nell'ambiente contadino. Personaggi chiave di questo elemento sono le comari, che giudicano Antonia strana, in quanto non conforme alle usanze di Zardino. La ragazza si era subito, infatti, distinta per la sua intelligenza: non aiutava nei lavori di campagna e provava pietà per i risaroli, ridotti in schiavitù. Emerge, attraverso la rappresentazione della vita di Antonia, la condizione della donna nel '600. Mentre l'uomo poteva avere una propria personalità, la donna doveva restare confinata in casa ed adattarsi a ciò che l'epoca richiedeva. Ogni manifestazione diversa dalla conformità del tempo veniva condannata dalle donne stesse, che spesso non si sostenevano a vicenda. Le donne, in quest'epoca, vengono convinte a ritirasi tra le mura domestiche e a rinunciare a ogni tipo di attività al di fuori della cura della casa. II '600, inoltre, è considerato il secolo della caccia alle streghe, un fenomeno che molti considerano frutto di un sentimento maschilista, fattore che, a mio parere, non è sufficiente a giustificare l'accanimento di una simile persecuzione.
Antonia, incolpevole, diventa strega sulla base di voci, di pettegolezzi delle comari e dell'anonima folla della bassa.
La Chimera non è altro che l'insieme di credenze e illusioni che gli uomini si creano: è l'illusorio amore di Antonia, lo sono le superstizioni della folla e lo è, infine, il sogno del vescovo Bascapè di rendere tutti santi.
Il modello cui fa riferimento Vassalli è quello del Manzoni. Tuttavia il capitolo introduttivo e quello finale ("Il nulla") non aprono manzonianamente un capitolo di speranza ma si richiudono su se stessi e sul nulla lasciato dal paese di Zardino. Questo perché il '600 di Vassalli è un secolo senza Dio, al contrario di quello di Manzoni in cui ogni tassello, alla fine, va al suo posto guidato dalla Provvidenza. Qui, invece, non c'è nessuna ragione, nessun motivo che possa giustificare l'accaduto. Una bella, forte e innocente giovane muore bruciata sul rogo e una pioggia purificatrice cade sulle sue ceneri, sul nulla.
Questo, infatti, è un romanzo sul nulla, come ci lascia capire l'autore, congedandosi: gli uomini sentono il bisogno di proiettare là dove tutto è buio, per attenuare la paura che hanno del buio.
»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni