Poesia su: Il richiamo della foresta
D’un coraggioso Buck narra quel libro
e del suo abbaiare non si seppe mai il timbro.
Forte, sano, astuto e mai timoroso
privo d’un lato ombroso
perché lui era Buck, anche un po’ affettuoso.
Il richiamo della foresta
gli percorse tutta la testa
e la zanna bianca del suo canino
scintillò fino all’alba del mattino
ma poco dopo quella zanna si fece rossa
del sangue versato e delle ossa.
E il sangue e le ossa furono frutto
dello scontro con un animale assai brutto
che speranza di vita contro Buck non ebbe.
Così noi interpretiamo con “belva primitiva”
il caro e vecchio Buck che alcuna paura lui non sentiva.
Le pagine sulle quali Buck percorse discese e salite
ormai sono assai vecchie e ingiallite,
ma leggendo quel libro tante emozioni ho provato
e molte mie caratteristiche nella belva ho riscontrato.
Questo è stato sicuramente uno dei miei libri preferiti
e lo ricorderò fino a quando i miei tempi non saranno finiti.
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