Un’esperienza di lettura
Un libro che ho letto alle medie e che mi è piaciuto particolarmente è Il giornalino di Gian Burrasca.
Il protagonista è un ragazzino di nove anni, Giannino Stoppani, che viene soprannominato «Gian burrasca» perché crea spesso situazioni imbarazzanti che annota sul suo diario, che gli è stato regalato da sua mamma in occasione del suo compleanno.
Appena lo riceve, non sapendo cosa scrivere, ricopia le pagine del diario di sua sorella, in cui lei prende in giro il suo fidanzato; quella sera stessa il fidanzato incuriosito chiede di leggere qualche pagina, e lo fa a voce alta davanti a tutta la famiglia: naturalmente si crea un grande imbarazzo, quando legge ciò che la sua fidanzata ha scritto su di lui, a quel punto la lascia e se ne va per sempre.
Un altro episodio che mi ha colpito, è stato quando Giannino conosce lo zio di sua cognata: è una persona anziana, che tutti trattano bene solo perché è ricca e tutti sperano di partecipare alla sua eredità.
Un giorno il vecchietto si addormenta su una poltrona con la bocca aperta e Giannino fa finta di pescarci dentro; all’improvviso lo zio starnutisce e chiude la bocca, l’amo rimane impigliato e Giannino tira con forza strappandogli l’unico dente che gli è rimasto.
Giannino viene poi mandato in collegio, ma anche qui continua a combinare guai, finché suo padre lo riporta a casa.
Questo libro mi è piaciuto molto, perché anch’io fino all’anno scorso ero molto vivace e combinavo tanti guai.
Il mio problema, come per Giannino, era che non consideravo le conseguenze di quello che facevo, perciò a volte creavo situazioni davvero imbarazzanti: per esempio quando avevo cinque anni al mare giocando con i miei amici, abbiamo preso una lucertola, loro mi hanno detto di buttarla addosso a una signora anziana che stava prendendo il sole in giardino e io l’ho fatto; lei prima si è spaventata, poi si è arrabbiata tantissimo e i miei genitori sono andati a chiederle scusa.
Mi sono rispecchiato varie volte in Giannino durante la lettura del libro, anche quando veniva punito: anch’io come lui, mi sentivo una vittima quando mi sgridavano e non consideravo le cose sbagliate che facevo.
In questi ultimi mesi, però, sono cambiato, perché adesso cerco di rispettare di più le regole e le persone che mi circondano.
Nella mia libreria tengo però sempre questo libro, perché ci sono molto affezionato.
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