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18ª edizione - (2015)

La mia vita - La mia biografia da quando mi sono conosciuta

Ho iniziato a conoscermi da quando sono nata.
Quando per la prima volta ho aperto i miei occhi, ho visto tutti correre da un lato all’altro, come se avessero dei lavori da fare. Nessuno mi notava o mi dava attenzione. Non mi hanno mai detto che cosa sono e perché sono stata creata. Per questo ho iniziato a conoscermi da sola.
Tutto è iniziato quando il mio padrone mi ha creata perché aveva una grande bisogno di me.
Nei primi momenti non sapevo niente.
Ho cominciato a comportarmi come gli altri: correre da una parte all’altra. In ogni posto dove andavo, mi bloccavano e non mi lasciavano passare, fin quando sono arrivata in un posto strano e speciale: c’erano due grandi buchi quasi a forma di cerchio, e da lì si vedevano delle cose mai viste.
Da quel giorno in poi, ho trascorso tutta la mia vita dietro quei cerchi a guardare, pensare e confrontare diverse cose.
È stato in quei momenti che ho capito dove e chi sono.
Ero intrappolata in una parte del corpo, chiamato cervello, di una ragazza quattordicenne.
Da lì ho capito tutta quella confusione, perché la ragazza aveva cambiato una cosa molto importante: il luogo dove vivere.
Era questo il motivo della mia creazione, perché lei doveva affrontare delle nuove e diverse cose nella sua vita.
C’erano grandi differenze tra il suo paese, l’Iran, e il nuovo luogo, l’Italia.
E io ero l’unico organismo che era capace di sistemare e farle affrontare queste situazioni.
Tra questi due paesi c’erano delle somiglianze e delle differenze. Ma, purtroppo, le differenze erano di più, e il suo problema era di abituarsi e affrontarle.
Le differenze erano tante e iniziarono a manifestarsi da quando lei scese dall’aereo, sentendo una nuova aria, non più secca ma umida. Poi, man mano, le differenze aumentarono, come: le strutture delle vie, gli edifici, i modelli delle auto e tante altre cose. Ma a queste differenze era facile abituarsi, mentre la più grande difficoltà venne alcuni giorni dopo il suo arrivo in Italia: la scuola.
La sua scuola era completamente diversa, a partire dalla divisione tra maschi e le femmine che qui non c’era.
Poi c’era la questione della religione, che era la cosa fondamentale per fare amicizia. Si trattava di religioni molto diverse tra loro: Islam e Cristianesimo.
A questa si affiancava un’altra cosa fondamentale: la lingua, il mezzo di comunicazione tra diverse persone. La cosa più strana e interessante di queste due lingue differenti, era accorgersi che alcune parole in italiano significavano un’altra cosa in persiano, come ad esempio anguria (che in persiano significa uva), basta (che si dice basse), chi (che è uguale in entrambe), e…
Gli argomenti scolastici erano diversi. Per esempio: in Italia lei doveva studiare la musica, invece in Iran lei studiava informatica e costruiva dei robot.
Ma non solo gli argomenti, anche le modalità di studio erano differenti: in Italia si facevano delle letture come lezione d’inglese, mentre in Iran, oltre a questo, si faceva recitare un film a scelta in gruppi, per imparare meglio.
Comprendere tutte queste differenze l’ha aiutata tanto, per poter vivere in diverse condizioni di vita.
E adesso che lei ha imparato ad affrontarle da sola, il mio lavoro finisce e posso chiudere i miei occhi per sempre.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010