Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
18ª edizione - (2015)

Sono lì

Anche oggi ho infranto le regole, l’importante è che il capo non lo venga a sapere altrimenti sarei davvero nei casini. Come ogni giorno, ho fatto quello che più mi è vietato fare. Sono sempre stato un ragazzo ribelle, uno di quei tipi giusti; alla fine puoi crescere quanto vuoi ma una parte dell’adolescente che sei stato rimarrà sempre, magari nascosto nelle profondità più remote del tuo cuore ma quella piccola parte sarà incancellabile per l’eternità. E quando dico eternità, intendo proprio eternità: anche dopo la morte. Gli esseri umani sono davvero strani: come si fa a raccontare di un futuro che non ha testimonianze? Noi sappiamo soltanto, per sfortuna, che arrivati a un certo punto della vita di una persona il cuore cessa di battere.
Ecco la morte.
La nostra specie si divide in molti pensieri, alcuni sono più oggettivi e si affidano ai dati scientifici, mentre altri sono pensieri più astratti, che si affidano a un Dio.
Ve lo posso giurare, arrivati a questo punto, ne ho sentite di tutti i colori. C’è chi sostiene che la vita finisca, chi invece sostiene che l’aldilà rispecchi la persona che è stato o chi, d’altro canto, vede il perdono di tutto in unico grande regno: il paradiso del Signore. È davvero divertente vedere le persone che si scervellano su questo, scommetto che anche quelli che mi hanno preceduto la pensavano come me: il passatempo più bello.
Sinceramente, non sono qua per darvi le risposte che voi tutti aspettate perché non mi è possibile e poi penso che non ci sia una soluzione unica. Ognuno avrà la sua esperienza che si baserà sul proprio credo.
Quando mi risvegliai da quel sonno mi trovai in un prato, fortunatamente non c’era nessun giardiniere a tagliare l’erba altrimenti avrei iniziato già da subito a starnutire visto la mia allergia.
So che può sembrare una cosa strana, ma vi posso assicurare che è così, pensavate di liberarvi di tutti i malanni e invece sembrerebbe proprio che dureranno in eterno. Ovviamente esagero sempre, le cose brutte se ne vanno e non torneranno ma più ma una cosa stupida come l’allergia sembra proprio che resti. Tutti hanno paura della morte, molte persone fanno fatica anche a pronunciarla, come mia figlia, cerca tutti i modi per sfuggire a quella parola ma non sa che non è assolutamente una cosa da temere.
Vi stavo raccontando del prato, riprendiamo da lì.
Dopo quell’enorme distesa di verde, iniziai a vedere dei paesini abitati da tutte le persone che son vissute dal principio a oggi: proprio l’altro giorno ho incontrato Patrick Swayze, se solo lo sapessero mia moglie e mia figlia! Vorrei proprio vedere la loro faccia quando glielo racconterò, immagino mia figlia che si commuoverebbe e che vorrebbe anche lei conoscerlo… e quel giorno arriverà, quando saremo tutti insieme.
In effetti, può far senso camminare per strada e vedere Adamo vestito di foglie, ma fidatevi di me, con il tempo ci si abitua a tutto, perfino ad attraversare le pareti. Mi sento troppo un supereroe quando entro in casa mia passando dalle pareti, peccato che questo potere ce l’abbiano tutti.
Se vi interessa saperlo, se avete amato il posto in cui avete vissuto, nella nuova vita potrete vivere ancora lì. La mia casa è come quella che ho lasciato anni fa, c’è la camera delle mie bambine con tutti i loro giocatoli proprio com’era ai tempi. C’è ancora il mio letto matrimoniale con le stesse lenzuola dell’ultima giorno in cui ci ho dormito. La sera, d’altronde come tutto il resto della giornata, infrango le regole e vado sulla Terra, dò il bacio della buonanotte alle mie bimbe che sorridono ogni volta come se sapessero che sono lì con loro e poi abbraccio mia moglie e mi stendo con lei sul letto. Parlo molto con loro… sono sicuro che una parte del loro cuore mi sente; le loro anime mi vedono ma finché sarà il corpo a prendere il sopravvento sull’anima non lo verranno mai a sapere.
Posso accarezzarle quando voglio senza che loro se ne accorgano, è come un soffio di venticello piacevole in primavera. Vi starete chiedendo come faccia a scrivere queste parole visto che il mio tatto è impercettibile nel mondo umano… In realtà non è proprio così, non possiamo interferire con le persone se non per questioni di vita o morte, in quel caso noi aiutiamo sempre per quanto ci è possibile, ma possiamo entrare in contatto con gli oggetti. Sì, proprio così. Volendo potrei anche spegnere e accendere le luci ma così facendo si accorgerebbero di noi ed è il primo divieto della nostra Costituzione. Dobbiamo sempre tener conto di non poter modificare il futuro delle persone, è per questo che ci è proibito venire qui sulla Terra. La verità che ogni persona, risvegliatasi dal sonno, torna sempre nel suo nido di vita; l’importante è stare attenti a non modificare le sorti della gente.
Ho trovato questa macchina da scrivere nella cantina della casa di quando ero bambino, era piena di polvere e ho deciso di ripulirla per poterla riutilizzare: è un peccato lasciarla lì.
Vi scrivo con la speranza che questi fogli prima o poi saranno ritrovati da qualcuno. Non ho un motivo preciso, o forse ne ho troppi. Mi stavo annoiando e questo è l’unico modo per comunicare che ho io. Vorrei tanto far sapere alle mie bambine che sto bene, anzi benissimo, e vorrei ripetere all’infinito a mia moglie quanto la ami e congratularmi con lei per la sua forza da Wonderwoman, come ama dire lei.
Ognuno ha la sua ora, chi prima e chi poi. Niente è lasciato al caso, è tutto nelle mani del destino.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010