Shamalh, oggi schiavo
23 marzo
Mi chiamo Shamalh, sono un ragazzo africano di 30 anni. Mi trovo su una barca, sono stanco ho freddo ho sonno e ho fame. Da quasi due mesi sono scappato dal mio paese e dalla guerra. Mi mancano i miei genitori e i miei amici è per questo che, appena riesco, cerco di scrivere su questi fogli che sono riuscito a portare con me qualche pensiero che mi permette di sentirmi più vicino a loro.
25 aprile
Il mare è mosso, sta iniziando a piovere. Mi sento male, vorrei tanto ritrovarmi insieme a Nadisha, mia moglie. Ma ora lei non c’è più, avrei voluto salvarla o per lo meno aiutarla ma dannazione non sono riuscito.
15 maggio
Oggi è stato un giorno terribile, non sono riuscito a dormire, continua a venirmi in mente l’ultimo giorno in cui sono stato insieme alla mia amata. L’ho vista correre, stava scappando ma a un certo punto l’hanno colpita. È caduta a terra mi sono avvicinato per vedere se stava bene ma era già morta.
16 maggio
La barca su cui viaggiavo è stata travolta da un’onda. Sono caduto in mare.
Questa mattina mi sono ritrovato sdraiato sulla sabbia. Ho sentito il calore del sole. Ho capito di trovarmi in una spiaggia. A un certo punto ho sentito un uomo gridare mentre faceva segno di avvicinarmi a lui. All’inizio mi è sembrato molto gentile mi ha dato da mangiare e ha voluto sapere il mio nome e la mia storia. All’improvviso mi sono sentito colpire alla testa, forse con un asse. Intorno a me è diventato tutto buio. Ho avuto paura.
17 maggio
Questa mattina mi sono svegliato in una stanza molto piccola. Sono sdraiato per terra e la stanza è vuota. Poco fa ho finalmente capito chi mi ha rinchiuso qui. Qualcuno che mi ha ridotto in schiavitù. Sono un moderno schiavo, costretto a rubare e a chiedere l’elemosina per strada.
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