Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
11ª edizione - (2008)

Nella doccia

Seduta nella doccia. L'acqua chiusa, le pareti di cristallo opache e rigate dalle gocce di calcare. Il fondo adombrato dalla polvere. I piedi nudi, un po' appiccicosi per il sudore e un vago bruciore dei muscoli costretti a quella posizione insolita per quel posto. La luce fresca dell'azzurro filtrato nella vaniglia, il cielo dolce di sole alleggerito dal celeste dell'undicesimo piano: un chiarore non identificabile, ma di casa, mai visto altrove e che mai ha trasmesso tranquillità e brio se non qui.
 Eppure, adesso, sulle piastrelle fresche, a ogni parola più confortevoli, la vita che due giorni prima appariva l'esatta trasposizione nella realtà quotidiana della sua personalità, ora pare appannarsi e ingarbugliarsi di nodi impalpabili.
 L'impegno di ogni pomeriggio da poco le sembra insormontabile, ma non può evitarlo. I pensieri si accavallano nella testa, si interrompono l'un l'altro, smozzicano i ne quisq..., saccheggiano la concentrazione e, all'imperioso ultimatum, si cristallizzano; poi, piano piano, nel silenzio profumato di primavera, cominciano a bisbigliare e di nuovo, più forti, risuonano dietro agli occhi sbarrati. Uno squadrone di notizie e faccende da sbrigare che premono da dentro sulla fronte. Non serve respingerli, sono invincibili. Bisogna risolverli.
 Il tempo sfugge fra le dita, alcune ricerche e i tentativi si concludono con una nube di fumo nella borsa. Sì, il tempo corre, galoppa via, rotola vorticosamente verso l'ora di cena portando con sé la determinazione; l'ambizione sfuma nei pensieri di un'attesa impotente. Ora quasi fugge la voglia,  assilla il senso del dovere. Mettilo a tacere per un attimo!
 Il pensiero di lui non è più forte, forse non ti importa più e ciò che ti allarma è il tuo disinteresse; ora ne vedi i difetti e sono svanite le catene che credevi vi avrebbero tenuti vicini per sempre.
 Mai avresti pensato che sarebbe stato il tuo sguardo a svuotarsi di luce per lui. Neanche il mormorio della sua chitarra ti provoca più un brivido. Che cosa sia finito non si sa di preciso, ma le delusioni l'hanno dissipato o forse il tempo; eppure non accuseresti nulla di tutto ciò di malvagio egoismo.
 Non mentirmi però: un po' sei soddisfatta! E sia quella scintilla di energia a farti sopportare gli alti e i bassi e a scaldare la carcassa di un'amicizia inaridita.
 L'altro? Il bello? Divertiti, lascia che vada come deve!
 Avanti, il prossimo problema. Fatti sotto! Chinano la testa ora, indietreggiano. La smania di fare e fare non si è affievolita, ma dietro a qualche pagina di storia da studiare c'è più tranquillità, un placido raggio di sole, quello con cui si sveglierà e sorriderà domani mattina.
 Le piastrelle adesso sono tiepide, la luce grigio-azzurrina e le pareti della doccia rigate da gocce di calcare.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010