Notturno nella nuova Milano
Volti
Volti molli di pioggia o forgiati con l’acciaio
Camminano e passano tra le vie della vita
Tacite e solitarie le loro ombre battono
Sui tamburi dello sconforto
Il mondo intento al conto del proprio denaro
Il suo corpo logorato dal tempo
Alla giusta distanza dalla realtà dell’io umano
Alzato in una sola nota di silenzio
Crescente nel muto deserto del pensiero
Esaltante del taciturno in una notte
di sordi rumori di vuoti strumenti
Si erge il furioso canto degli spenti
Di coloro cui la vita altro non ha da
offrir che l’abbandono
Ed il cui silenzio ora cala
Come la notte sui cimiteri
Glorificando e dorando il passato
Di incerto avvenire
Di tumultuoso ardore
Rinchiuso nella passione
E sfrecciano le automobili
Distorte nella luce abbagliante
Di istanti procreati dal battito d’incudine
Di un dio luminoso
Splendente ed esaltante
nell’immensa massa moltitudine
Di grattacieli ferrei e vitrei
E si fonda l’acciaro a forgiar gli spiriti novelli
Di gloriosa stirpe emulatrice degli eroi passati
E portatrice fiera della propria esistenza
Innalzata sul comune arbitrio di mediocre fattura
E mortale progresso
Oh veemente e possente azione di forza e volontà
Contrapposta alla fiumara di parole disperse
Nel fumo delle sale nella pigrizia delle menti spente
E corrose dal tempo
S’odono voci dalle gallerie meno profonde
E si spengono affogate le più grevi e le più sagge
Sopperendo alla mancanza di rumore
Suono prodotto dalle urla strazianti
Di un figlio.
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