Illustrissimo Ludovico…
Non posso credere che anche la macchina volante a libellula si sia rivelata un fallimento, avevo impiegato così tanto tempo per regolare i tiranti dei bracci…
Su con il morale, ora ho un progetto fra le mani che non può fallire, esso è il risultato di mesi e mesi di studi e osservazioni e deve funzionare!
Vista la buona accoglienza che la mia lettera di presentazione ebbe presso Ludovico il Moro, proverò a proporgli anche questa mia ultima invenzione e gli parlerò della necessità di insegnare alle persone comuni a usarla. Spero proprio di convincerlo!
Illustrissimo Ludovico,
Sono certo che sarete molto soddisfatto quando apprenderete il motivo per cui mi accingo a scriverVi questa lettera, ma prima di tutto, vorrei illustrare alla Signoria Vostra alcuni punti di elevata importanza.
Probabilmente ricorderete di quando Vi ho parlato dei miei progetti per le macchine volanti e so che, ad oggi, molti dubbi assillano la Vostra Grande Mente circa il fatto che io possa effettivamente fare eseguire a una persona ciò che sa fare solamente un uccello, ma io Vi chiedo umilmente di essere fiducioso, come lo siete stato già precedentemente con me, Vostro servitore.
Certamente i miei recenti esperimenti non hanno riscosso grande successo, ma conto molto sul mio ultimo progetto, che presto Vi illustrerò, sperando di compiacere la Vostra Persona.
Ciò che mi preoccupa di più, comunque, è sempre da dove prendere la forza motrice per generare il movimento; ho già sperimentato che un motore a molla non può funzionare, dopo aver visto fallire miseramente la macchina a forma di libellula e molte altre, come quelle che avevo progettato per il funzionamento con la forza umana. Tuttavia potete stare sereno perché l’ultima mia invenzione funzionerà senza alcun intoppo.
Se a Voi è cosa gradita, sono così certo della buona riuscita della mia prossima macchina volante che vorrei chiederVi di assecondarmi in un progetto mai udito prima.
Ho pensato che costruire una macchina in grado di volare senza qualcuno che insegni alle persone comuni a usarla, sarebbe un’impresa oltremodo inutile, quindi rappresenterebbe per me un grande onore, se commissionaste la costruzione di una scuola.
Non una scuola comune, una scuola mai vista prima, una scuola per quei giovani prodi e desiderosi di scienza e gloria che vogliono imparare a volare.
Una scuola non solo formata da aule e banchi, ma anche da laboratori di meccanica all’avanguardia e attrezzature per la progettazione e la prova in sicurezza di nuovi marchingegni, affinché coloro che entrano in questo luogo, ne escano sapendo fare cose che nessun altro è in grado di eseguire.
Sono consapevole che sto chiedendo moltissimo, Vostra Grazia, e sono cosciente del rischio a cui vi sottoporreste se decideste di imbarcarVi in una costruzione di questo tipo. Mi rendo conto che non avete molte garanzie circa il buon esito dell’impresa, avete soltanto la convinzione di quest’uomo senza lettere, che non conosce le lingue antiche ma ha fiducia nell’uomo e nella sua intelligenza.
Pensateci bene, se tutto andasse come previsto, Voi passereste sicuramente alla storia come l’Illuminata Persona che ha permesso agli uomini di imparare a muoversi nell’aere.
E poi dovete sapere che non Vi avventurate completamente nel vuoto, ho già preparato dei disegni e dei piani che presto Vi mostrerò per farVi comprendere e apprezzare meglio i meravigliosi spunti di cui la mia mente si nutre.
Spero che possiate capire le mie ragioni e che Vi fidiate sufficientemente di quest’umile servo al punto di tentare un’impresa così gravosa.
Attendo con fiducia una Vostra risposta.
Al Vostro servizio
Leonardo Da Vinci
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