In silenzio
Per me quel periodo era importante, stavo lasciando l’ateismo per diventare credente e proprio per questo motivo avevo iniziato a trovare rifugio con mia moglie su un monte.
Quando andavamo in quel posto eravamo soli nell’immensità della natura, sembravamo due piccole formiche in mezzo agli alti alberi del bosco, alcuni dei quali verdeggianti e altri invece spogli.
Eravamo deboli e fragili rispetto alla potenza della natura, ma trovavamo la forza di rimanere in quel luogo, apparentemente spaventoso, stando sempre uniti e insieme. Sentivo l’affetto di mia moglie dal braccio che aveva quasi sempre appoggiato sulla mia spalla.
Andavamo sempre più spesso in quel luogo, dove regnava tranquillità e silenzio, per riflettere sulle grandi domande della vita. Lì trascorrevo momenti di quiete e di pace. Mi sentivo isolato da tutto e da tutti, mi immergevo nei miei pensieri. Restavo lì a fissare speranzoso la luna tanto che il mio sguardo si perdeva nel chiarore del cielo infinito.
Io e mia moglie davamo le spalle a tutti i nostri problemi, alle difficoltà della vita, della vecchiaia e ci sembrava di poter vedere un futuro migliore.
Anche se per arrivare in cima al monte avevamo faticato molto, camminando su un ripido sentiero, ci ripagava il paesaggio stupendo.
Lassù avevo voluto evidenziare ancora di più quel grande cambiamento della mia vita con un dipinto, il dipinto che prese il nome di Uomo e donna davanti alla luna, opera che io, Caspar David Friedrich, dipinsi, inserendo anche me stesso nell’opera, per esprimere al meglio i sentimenti che provavo al tempo.
»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni