Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
11ª edizione - (2008)

Un'esperienza di lettura

Passò la sua ultima estate su una sedia a dondolo in terrazza, tenendo un libro in grembo, aperto sempre alla stessa pagina, fissando il vuoto con i suoi occhi stanchi ma profondi che per anni videro scorrere davanti a loro lettere dopo lettere, parole dopo parole, pagine dopo pagine, libri dopo libri.
 Mia nonna amava leggere. I libri erano per lei fin dalla sua infanzia gli amici più cari, che la consolavano nei momenti tristi, la rallegravano nei giorni di festa e la accompagnavano passo dopo passo, aiutandola a crescere, lungo la giostra della vita.
 Il giorno che ci salutò per sempre, aveva un libro con sé, un libro a lei molto caro, il suo migliore amico, che non avrebbe mai abbandonato: Orgoglio e pregiudizio era il suo titolo, e possedeva per mia nonna un valore affettivo, in quanto l'aveva ricevuto da una persona cara che si era sempre portata dentro, senza mai svelarne l'identità.
 Mia nonna ci lasciò cinque anni fa, e da quel giorno quel libro sparì dalla mia vita. Per anni non mi preoccupai di cercarlo, dimenticandomi quasi della sua esistenza, fino a qualche settimana fa quando, rovistando tra scatoloni impolverati in cantina, alla ricerca di un vecchio album di famiglia, mi capitò tra le mani un libro, avvolto da una copertina rossa. Inizialmente non suscitò il mio interesse ma appena aprii la prima pagina vidi quel titolo e ne rimasi felicemente colpita. Lo fissai per qualche istante, cercando di cogliere per l'ultima volta il profumo di quella donna per cui era tanto caro; la mia mente cedette al ricordo  della sua aria severa, nascosta dietro a un sorriso. Mi lasciai scappare una lacrima che cadde su quella pagina ingiallita dal tempo, un tempo che ruba  gli affetti, lasciandoli però sempre impressi nella mente. L'emozione che mi pervase alla sola lettura del titolo fu per me un segno: dovevo leggere quel libro, condividere le stesse sensazioni di mia nonna, conoscere quel suo amico più intimo, l'ultimo che salutò prima di andarsene.
 Leggere non era mai stato il mio passatempo preferito: quelle volte in cui ero costretta a farlo per la scuola, ricorrevo spesso ad un dettagliato riassunto trovato sul web; altrimenti le letture a me favorite rimanevano i fumetti. Questa volta tutto era diverso. La voglia di sfogliare quelle pagine, una dopo  l'altra, assaporarne ogni singola virgola, per rubare ai personaggi ogni più intimo segreto era forte in me, era qualcosa che veniva da dentro, qualcosa che mi avrebbe permesso di rivivere, anche solo per poche pagine, le emozioni di una persona speciale.
 Fu così che mi immersi nella lettura, per la prima volta in modo concreto, apprezzando il messaggio dell'autrice. Lessi tutta l'opera in pochi giorni, gustandomela capitolo per capitolo: ogni momento era perfetto per soddisfare la mia curiosità riguardo alla storia, ogni volta che chiudevo il libro.
 In poche pagine imparai ad apprezzare ogni caratteristica dei miei nuovi amici: la comicità della signora Bennet; l'orgoglio della bella Elizabeth e il pregiudizio del tenebroso signor Darcy, trasformati poi in un amore vero e profondo. Spesso chiudevo gli occhi e fantasticavo, immaginandomi a piedi, nei panni della povera Elizabeth raggiungere la sorella malata, ricoverata nella tenuta del signor Bingley. Quante emozioni, quante sensazioni, ma soprattutto che rapporto intimo con i personaggi! Mai avrei pensato alla lettura come passatempo, e invece quella volta dovetti ammettere che era proprio così. I miei personaggi mi davano la buona notte tutte le sere, e nei miei sogni li vedevo vicini, mi vedevo al ballo con loro, indossando lunghi abiti colorati. Al voltare dell'ultima pagina un velo di commozione sfiorò la mia mente: quella fine così felice, così scontata, mi permise di fantasticare per l'ultima volta e di salutare quelle personalità che mi avevano riempito la vita per una settimana. Sì, esatto, la lettura durò una settimana e al termine potevo considerarmi soddisfatta: avevo perfezionato le mie tecniche di scrittura, ispirandomi a Jane Austen; avevo imparato tanto sulla vita dell'epoca; ma soprattutto avevo scoperto che leggere regala emozioni, aiuta nelle difficoltà e colma quel vuoto che spesso è presente nella nostra vita.
 La lettura ci completa, permettendoci di confrontare la nostra personalità con quella altrui e di scoprire nuovi lati del nostro carattere.
 Non mi fermai, dopo quella lettura, e la mia “biblioteca” aumentò col tempo. Da giorno in cui terminai Orgoglio e pregiudizio non persi mai il tempo di scoprire nuove avventure, di confrontarmi con nuove personalità, di riempire la mia vita con una di quelle cose che non morirà mai: un buon libro.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010