Uscire dalla realtà un istante
È un arduo compito per molti della società attuale, pensieri, idee, problemi riportano ogni essere umano alla realtà.
La negatività che abbraccia le nuove generazioni è preoccupante e ancora di più lo è la distopia.
Usciamo di nuovo dalla realtà, stacchiamo per qualche secondo.
Nella filosofia di un tempo si scriveva molto di ideali desiderabili e dotati di valori, questo è affascinante. Quelle società sognavano una meta, anche se non effettivamente raggiungibile, rompendo così ogni schema.
La realtà era presa in considerazione ma vista con un elevato margine di miglioramento.
Era un modo astratto di viaggiare con la mente staccandosi dalle dinamiche reali della negatività e della positività, andando semplicemente a costruire le preferenze e la neutrale e pacifica illusione di buona vita. I viaggi portano a un τόπος (in greco) un luogo ideale, pacifico e d’appoggio, anche se non pragmaticamente di facile accesso, in ogni modo uno spazio nel quale poter esprimere fantasia, libertà e felicità.
Oggi tutto ciò manca. La negatività avvolge questo tempo e incide sulla nostra utopia trasformandola. In questo caso (il nostro) la realtà è, al contrario, attaccata al luogo di arrivo sognato ed è vista come immutabile. Il pensiero costante è: «Potrebbe andare peggio di così, di sicuro si sta meglio qui».
Con falsità si cerca di arrivare all’autoconvinzione che la realtà non abbia la possibilità di essere migliorata, ma potrebbe peggiorare. Il presente però non è sempre una realtà desiderabile e, continuando a immaginare disastri e catastrofi, tutto si congela.
Non esiste una via di mezzo. Un operaio che svolge ore e ore di lavoro, arriva a pensare che non ci sia niente di più reale del lavoro che compie giornalmente. Mentre molti ragazzi nati nell’era tecnologica sperano di comparire sugli schermi e anche loro sono convinti che al di fuori la realtà e la vita non possano esistere.
Incredibile! Non ci si rende conto che la vita è caratterizzata dal qui e ora!
Esattamente per questo esistono obiettivi da raggiungere, cercando così di trovare un punto d’incontro tra la realtà di tutti i giorni e i propri sogni. Sì, la nostra società è in un punto di stallo.
L’uomo ha bisogno di andare oltre alla situazione contingente e di sognare un luogo speciale e la possibilità di un miglioramento, altrimenti la gioia di immaginare e il piacere del raggiungimento di un semplice obiettivo perderebbe ogni significato. Senza significato, gli obiettivi non saranno più presi in considerazione e lentamente il mondo si spegnerà.
Potrà sembrare utopia anche questa mia riflessione tuttavia sono convinta che tutto ciò possa essere possibile.
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