In coma
Fino a poco tempo fa vivevo nel buio. Sentivo delle voci, ma non vedevo nessuno.
Voci che mi chiamavano, interrotte da pianti disperati o rabbiosi.
Non capivo da dove venissero e le cercavo, ma per quanto camminassi né si avvicinavano né si allontanavano. Erano accanto a me, ma mi sfuggivano.
Passato un po’ di tempo qualcuno cominciò a parlare, a raccontare, per essere precisi.
Mi raccontava storie, ogni giorno. Storie che mi facevano viaggiare.
Una volta ero un pirata, nel mezzo dell’Oceano Pacifico, pronto ad abbordare una nave mercantile, un’altra volta ero invece nella giungla tra insidie e pericoli, un’altra ancora nel deserto, alla ricerca di un’oasi. Ogni volta ero in un posto diverso e vivevo mille avventure. Chiunque fosse, questa persona mi faceva viaggiare, e quando si viaggia non si è mai soli.
Mi piaceva, non era più buio.
***
Quanto ho viaggiato? Ho perso il conto oramai, è passato tanto tempo…
Avrò girato, se non tutto, quasi tutto il mondo, questo è sicuro…
Si riparte? No, questa volta no, sono troppo stanco per andare. Io non vengo, tu continua a raccontare, viaggia pure senza di me. Ho solo sonno…
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