Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
16ª edizione - (2013)

Il disegno

Tutto iniziò una domenica pomeriggio.
Filippo, il giovane studente che abitava nel mio condominio, era annoiato e passava il suo tempo palleggiando col pallone di gomma su e giù per il pianerottolo. Vedendolo così poco attivo, lo chiamai e gli feci una proposta alquanto allettante, gli dissi di liberare in lui i sentimenti più forti e le sensazioni che provava esprimendoli in un dipinto. Lui mi guardò con aria confusa e, dopo aver afferrato saldamente la scatola di tempere che gli porsi, se ne andò via. Pochi minuti dopo lo sentivo fischiettare come un fringuello.
Filippo viveva in una famiglia molto povera e, non avendo niente su cui dipingere, sfruttò al meglio le sue potenzialità sul pavimento del suo salotto. Il disegno che fece sembrava talmente realistico che faticai a credere fosse solo un disegno. Eppure…
Quella stessa notte uno scorrer d’acqua di ruscello si udiva sino in camera mia e dei versi bestiali, come dei lamenti, non mi facevano prendere sonno; per tutta la notte l’immagine del disegno di Filippo non mi diede tregua, come un chiodo fisso.
L’indomani vidi il ragazzo nel suo salotto con chiodi e aste di legno. Incuriosita, ma anche timorosa di ciò che avrei potuto vedere data la notte insonne, notai che stava fissando le aste al suolo, tuttavia la sensazione che provai era di un vero e proprio dipinto vivente che Filippo stava mantenendo in casa.
Adesso lui cucinava, suonava, scriveva, leggeva, lo sentivo allegro e meno turbato. Non capivo il motivo di tutto ciò, ma mi faceva piacere vederlo così sereno.
Qualche tempo dopo riflettei e mi accorsi che non mi era stata restituita la scatola di tempere prestata pochi giorni prima, ma trovai una lettera nella casella della posta che mi lasciò assai sorpresa, diceva:
«Perdonami, Lisa, ho esaurito le tue tempere, prometto che appena avrò modo di ricomprartele restituirò tutto. Nel frattempo, ti ringrazio di avermi aperto un “nuovo mondo”, non conoscevo l’arte prima di quella domenica, ma adesso penso che la mia vita, il mio futuro, sia arte. Grazie ancora. Filo».
Ero contenta, non mi interessava nulla delle tempere, ma ero felice di ciò che avevo fatto, e adesso avevo capito. Il suo disegno era così bello che per qualche notte avevo immaginato cose surreali che lo riguardavano; in realtà, mi ero lasciata suggestionare da mille fantasie senza guardare chi stava diventando davvero quel ragazzo.
Oggi Filippo lavora come artista e realizza opere spettacolari. Il disegno? Beh, ecco, io lo interpretavo male, era solo un semplice dipinto che aveva dato modo al giovane di scoprire questa splendida forma d’arte. Ma io sono ancora convinta che qualcosa di speciale in realtà ci fosse, che qualcosa ci sia… quel disegno non si è mai sbiadito, i suoi colori sono sempre rimasti vivi, come la mia, anzi la nostra passione per l’arte.

 

Crocodiles eat - Nikolaj Arndt - 31 gennaio 2012


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010