Smetti di inseguire il futuro!
Il futuro. Cos’è il futuro? Non lo si può definire, sarebbe come descrivere ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno, ogni mese, ogni anno che deve venire. Il futuro è tutto il tempo che da questo istante, momento in cui stai leggendo, si concretizzerà, tutto ciò che sta per compiersi, che sia qualcosa di inaspettatamente felice o triste.
Futuro è andare avanti nonostante tutto, tutti. È un’altra pagina. Un modo per ricominciare da capo tutti i giorni.
Cosa ci riserva il futuro? Un’altra domanda che si pongono in tanti e a cui tanti vorrebbero trovare una risposta. Tu cosa preferiresti? Vorresti conoscere ciò che avverrà della tua vita: sapere se troverai la persona che davvero ti completa (te lo auguro davvero), se ti sposerai, se avrai figli, oppure se rimarrai solo, se farai carriera, quando e in che modo lascerai la vita terrena. Immagineresti come sarebbe vivere con il tempo che passa, con la consapevolezza che manca sempre meno tempo prima che giunga la tua ora? Penso che vivresti con un’angoscia terribile che ti tormenterebbe tutti i giorni, dal momento in cui svegliandoti saluti il mondo, all’istante in cui chiudi gli occhi, entrando nell’universo dei sogni o incubi. Non so se tu sogni, ma molte persone lo fanno. Questo tormento potrebbe trovarti e torturarti anche lì, nell’attimo che dovrebbe essere intoccabile da qualsiasi preoccupazione, istante che dovrebbe essere piacevole. Per questo io penso che sia molto meglio non sapere niente di ciò che ci aspetta. Preferisco vivere ogni secondo della mia vita, ogni gioia, ogni dolore, ogni sconfitta, ogni soddisfazione. Per questo trovo spettacolare l’espressione Carpe diem, proprio perché esprime esattamente la mia idea di futuro: cogli l’attimo. Godersi tutto, a pieno, ogni piccola o grande sensazione, emozione, percezione. Il futuro è l’insieme di attimi che compongono la tua vita. Ogni scelta che fai, ogni buona o cattiva azione che compi, determina il tuo futuro. Attento però. Il futuro è sì importante, ma è tanto fondamentale quanto lo è il passato. Sono due aspetti temporali che insieme formeranno la tua persona. Il presente è una transizione, come il secondo che vivi. Quello stesso secondo un istante dopo diventa già passato e quello che deve essere ancora vissuto è futuro. È tutto relativo. Sia il futuro che il passato sono un non essere, in termini filosofici sono impalpabili. Mentre del passato abbiamo un’esperienza, del futuro possiamo solo avere un’aspettativa, un’ambizione. Il passato è il fantasma del presente ma il futuro non esiste proprio.
Alcuni pensano che la sorte sia un dado multi facce, da infinite possibilità.
Altre invece ritengono che sia come una moneta, esce o testa o croce, sarà solamente ricca di soddisfazioni e gioie o piena di sconfitte e infelicità, bianca o nera. Non credo proprio. La vita è torbida, non è chiara. È grigia. Non è definita come non lo è il futuro. È incerto, la fine è sempre più vicina. L’unica cosa riguardo a esso davvero certa è la morte, anche se in realtà nessuno sa in che momento l’oscura falce si abbatterà su di lui.
Credo che la concezione degli antichi Greci sull’argomento fosse sbagliata, il destino non esiste. Non c’è qualcuno che riesca a dire ciò che avverrà di noi, nessun dio che decida ciò che diventeremo. È assurdo. Noi siamo gli artefici del nostro destino, creatori del nostro avvenire, tramite scelte, azioni o semplicemente pensieri. Non tanto per dire una frase fatta ma per farti capire quanto importante sia ciò che ti sto dicendo. Non so se mi credi.
Lo senti il tempo che passa? Lo senti l’orologio? Tic tac, tic tac… Percepisci il corpo che invecchia? Riesci a udire il battito del tuo cuore che piano piano si affievolisce?
È il tempo che si presenta innanzi a te. Non sprecarlo. Non fare cose sotto costrizione, esci, vivi la tua vita, la tua città o paese, le tue amicizie. Fai ciò che ami, coltiva le tue passioni. Di’ ciò che pensi, senza paura, senza rimpianto. Non chiedere mai perdono per le tue azioni, non pentirti mai. Perché alla fine sono proprio quelle azioni, quei sentimenti che hai provato che fanno la tua persona. Tutto ciò che ti capita, accade per un motivo, che però scegli tu stesso. Magari tu non riesci a capirlo. Neanche io lo capisco bene. In realtà non so come le mie convinzioni siano così ferme. Viene tutto da dentro.
Credi in una qualche religione? Io sinceramente non seguo nessuna religione. Nessun dio. O forse sto solo attraversando un momento di crisi. Per il momento non credo in un’entità superiore che controlla tutto. Ovviamente rispetto ogni credenza, che sia estremamente nota come il Cristianesimo o sconosciuta come le religioni minori dei paesi orientali. C’è sicuramente una forza superiore che può essere percepita nella natura che ti circonda, ma anche negli sguardi delle persone che frequenti o in quelli di altre a te sconosciute, nelle loro vite, nei loro sentimenti. Questa potenza ti accoglie fra le sue braccia solo dopo la morte e ti permette di fare parte di questo bellissimo mondo per sempre, come parte integrante della terra, come suolo su cui cammineranno le generazioni future, su cui verranno costruite case, terra sulla quale vivranno miliardi di esseri viventi. Tu ora ti chiederai: ma cosa c’entra la religione? Beh c’entra eccome. A una diversa religione corrisponde una diversa vita dopo la morte, secondo le varie credenze. Anche quello è futuro, perché è ciò che è riservato alla tua anima, o comunque regola la tua vita e il tuo modo di viverla. Il futuro è qualcosa che ci spaventa, nessuno può dire di non temerlo. Sarebbe da sciocchi non farlo. Puoi programmarlo? Puoi scriverlo? No; ti spiego perché: c’est imprévisible, come lo sei tu stesso. È impossibile tenerne le redini. O almeno per me. Io sono una persona che si lascia trascinare dagli eventi. Sono debole, fragile, indifeso, non ho nessuno. Non sono nessuno. Magari tu sei più forte di me. Magari hai più forza di volontà e riesci a controllare ciò che avviene intorno a te. Lo spero davvero. Non so cosa sia meglio. Se essere indifferente e lasciarsi trascinare da esso come da un uragano, o essere sicuri di sé e resistergli. Sicuramente preferiresti essere il secondo tipo di persona, vero? Decisamente. Vorrei esserlo anch’io. Il modo di vivere l’avvenire, cambia da persona a persona, come conseguenza anche del fatto che siamo tutti diversi. A seconda della storia che uno si porta dietro (con sé). Per questo ti dicevo che il passato è importante. Tanta gente ha vissuto esperienze che neanche possiamo immaginare, estremamente gioiose o terribili. A ogni modo tutte le persone che vivono nel presente e sono state fortificate dal passato, avranno modo di affrontare la vita, il futuro, più forti, più sicuri di sé, oppure totalmente inesperti, fragili come uccellini appena usciti dal nido, come petali di fiori appena sbocciati, che hanno bisogno ancora di qualcuno che li possa aiutare a tirare avanti, a essere felici. Beh in teoria tutti abbiamo bisogno di un salvagente, un aiuto anche minimo, la differenza è che ci sono persone che accettano di ascoltare ciò che viene loro proposto, e invece altre che per orgoglio o per stupidità scelgono di proseguire il cammino verso il futuro da soli. Non necessariamente questi due modi di affrontare la vita sono sbagliati. In entrambi i casi non è detto che alla fine ciascuno di noi sarà poi contento della sua vita.
Salta o muori.
Buttati o soccombi.
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