Il futuro
Conoscete quella sensazione di incompletezza? Sapete quando vi manca qualcosa, il tempo stringe ma non riuscite a risolvere l’enigma, il problema e non sapete cosa succederà dopo?
Questa sensazione a me viene nel bel mezzo della notte, inizio a rigirarmi nel letto, a sudare e poi mi sveglio di soprassalto con il fiatone e non riesco più ad addormentarmi perché quella sensazione mi rimane impressa. Mi sento terribilmente sola.
Non so quando sono cominciati questi episodi, ma continuano e stanno diventando sempre più frequenti da quando ho cominciato il liceo. So esattamente di cosa si tratta: il futuro. Mi pongo mille domande a cui non riesco a dare una risposta. Quando avrò finito la scuola, l’università, dove andrò dopo? Cosa mi aspetta? Ce la farò?
Come tutti ho sognato più di una volta di avere una vita fantastica piena di imprevisti ma so che non è realizzabile, allora la mia vita come sarà?
Frequento il liceo classico europeo, è un misto tra il classico, il linguistico e lo scientifico perché segue tutti e tre i programmi ma nessuno realmente completo, almeno questa è l’idea che mi sono fatta io. Ormai non faccio altro che studiare. Ma la notte, quando non sto a preoccuparmi della verifica del giorno dopo mi metto a pensare al mio futuro, e alla crisi.
La crisi è un orribile problema che ha investito tutte le persone. Non è che la mia famiglia sia uno dei peggiori casi, anzi siamo messi bene rispetto a molti. Ma non sono cieca vedo anch’io che abbiamo difficoltà e con mio fratello prossimo alla laurea e mia sorella con problemi di lavoro non posso non pensare a come farò io.
Io, Giulia, una ragazza che l’unica difficoltà che ha incontrato finora sono le piccole battaglie quotidiane contro i brutti voti e contro i problemi sociali che può avere una quattordicenne. Come farò io là fuori? Nel mondo vero, a trovare un lavoro, non sarò l’unica a cercarlo, vedo già le difficoltà dei miei genitori a mantenere la nostra famiglia ma loro hanno anni di esperienza, invece io entrerò da sola in un mondo in crisi. Ogni volta che guardo il telegiornale lo faccio per vedere se c’è qualche miglioramento sperando con tutto il cuore che per quando starò cercando io il lavoro la crisi sarà già risolta.
La crisi è orribile, non risparmia nessuno. E poi dicono che la vita delle generazioni di oggi è facile.
Sì non abbiamo subito guerre calde o fredde che siano, ma la continua agitazione di voi adulti non porta noi ragazzi a vivere una vita tranquilla. Per prima cosa molti di noi si preoccupano che una nostra richiesta troppo azzardata possa arrecare dei danni ai genitori che cercano di soddisfare il più possibile le nostre domande e inoltre abbiamo sempre paura che il mondo ci crolli addosso da un momento all’altro e che quando arriverà il nostro turno ci saranno solo le macerie da raccogliere.
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