Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
16ª edizione - (2013)

Dove nessuno sa

Vorrei che tu avessi la certezza assoluta che io sono al mondo anche per te, per aiutarti, per renderti felice, per esserti di conforto, per ascoltare i tuoi sfoghi, i tuoi dubbi, i tuoi desideri, per rendere la tua vita il più possibile facile e serena.
Vorrei che nella tua vita riuscissi sempre a vedere il lato positivo delle cose, anche nei momenti di sconforto.
Vorrei che, quando ti sembra di aver fallito, riuscissi a trovare, grazie alla tua intelligenza brillante, la chiave di lettura del tuo errore affinché tu possa trasformare tutto in esperienza e non in sofferenza.
Vorrei che tu ridessi di gusto ogni giorno della tua vita.
Ti auguro di scegliere bene le persone di cui ti circonderai; ti auguro di realizzarti qualunque sia il tuo sogno; ti auguro di avere sempre la forza di portare avanti le tue idee, ma di avere, contemporaneamente, la saggezza di capire quando stai sbagliando o quando stai diventando intransigente.
Vorrei che tu riuscissi sempre a distinguere il bene dal male e che non perdessi mai il tuo tempo con persone che non meritano il tuo interesse o una tua arrabbiatura.
Vorrei che continuassi ad amare la tua famiglia così come stai facendo oggi.
Vorrei che i tuoi valori fossero sempre alti, nobili e puri.
Vorrei che tu ti distinguessi dalla massa e che la mediocrità non ti appartenesse.
Vorrei che tu avessi sempre fede nella vita, che non perdessi mai la speranza e che il tuo cammino fosse pieno di gioia e di colori.
Vorrei vedere sul tuo viso solo lacrime di felicità.
Vorrei farti capire ogni giorno quanto tu sia importante per me.
Vorrei che nella tua vita tu avessi degli scopi, non vorrei mai vederti ciondolare nella noia e nell’insofferenza.
Vorrei farti percorrere una strada piena di amore.
Vorrei che non perdessi mai la convinzione delle tue potenzialità.
Vorrei che tu credessi sempre che ce la puoi fare! E io sarò accanto a te per aiutarti in tutti questi “vorrei”…

Queste parole provengono dalla lettera che Viola ha ricevuto da sua sorella il giorno del suo diciottesimo compleanno.
L’ha letta nel cuore della notte, appena rientrata dalla meravigliosa festa a lei dedicata.
L’ha trovata appoggiata sulla sua scrivania, l’ha aperta immediatamente, appena ha letto sulla busta “Per la mia sorellina”.
Già dalle prime righe gli occhi le si sono riempiti di lacrime che poi velocemente sono scese quasi attirate dalla forza di gravità. Il cuore le batteva forte. Era molto emozionata.
Mai e poi mai si sarebbe aspettata di ricevere tante parole d’amore da sua sorella; quella sorella tanto amata quanto riservata nel dimostrare il proprio affetto.
Erano arrivati i tanto attesi 18 anni: gli anni della maturità, delle responsabilità, delle lotte e delle conquiste.
La vita di Viola era una vita intensa, piena, bella. Pensando al passato e alla sua famiglia, non poteva chiedere nulla di più, aveva avuto tutto. Era una ragazza fortunata e questo lo sapeva bene.
Nonostante non se lo fosse aspettata, l’arrivo di questo compleanno l’aveva fatta riflettere sul suo futuro; di lì a poco avrebbe conseguito il diploma, avrebbe preso la patente, sarebbe andata a esprimere il suo voto. Tutte cose che sembravano ancora lontane nella sua vita, ma che, ogni giorno, vedeva farsi sempre più vicine, più grandi, più nitide.
Viola, che da sempre si era dimostrata una ragazza matura e disciplinata, aveva una grande paura. Sapeva cosa volesse dire fallire ed era altrettanto certa che non avrebbe mai più permesso che ciò ricapitasse.
Le parole della sorella erano non solo un tuffo nel mare della felicità, ma erano anche parole guida, parole alle quali Viola si sarebbe aggrappata con tutta la forza che aveva in corpo. Sarebbero diventate il suo punto di riferimento, il faro che le indicava che, ovunque lei si fosse trovata, c’era qualcuno che l’amava e che non l’avrebbe lasciata sola davanti all’incognita del futuro.
Viola era pronta per affrontare questo viaggio, pur sapendo che sarebbe potuto essere totalmente diverso da quello che si immaginava.
Avrebbe portato con sé la speranza, la testardaggine, la forza di volontà. E quella lista di vorrei che, pur suonando così imponenti, erano la parte essenziale del suo bagaglio.
Nella sua testa c’erano tanti sogni, ma sapeva bene che, per affrontare il futuro, quella dimensione sconosciuta all’umanità intera, sarebbe dovuta rimanere il più possibile coi piedi per terra e continuare con costanza, passo dopo passo, a costruirsi la strada che l’avrebbe condotta prepotentemente là, dove nessuno sa.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010