Un’esperienza di lettura al femminile
Nel corso dei secoli la letteratura ha presentato la figura della donna in diversi modi. La chiave di lettura tramite la quale interpretare le figura femminile è periodicamente cambiata a seconda dell’epoca e del contesto storico oltre che poetico e letterario.
A esempio, gli antichi greci avevano una visione della società fortemente misogina come testimoniato da Esiodo nel mito del vaso di Pandora; infatti Esiodo riteneva che la donna fosse lo strumento tramite il quale Zeus aveva deciso di portare i mali nel mondo degli uomini per vendicarsi del furto del fuoco di Prometeo.
Col passare del tempo la concezione della donna mutò. Infatti, in età romana la donna non era più vista come fonte di ogni male per l’uomo, nonostante la società fosse ancora parzialmente misogina, ma come l’oggetto dell’amore, come è possibile riscontrare nelle poesie di Catullo.
In età medievale si continuò a procedere su questa linea di pensiero. La donna era vista anche in questo caso come amante e oggetto dell’amore, com’è riscontrabile nelle liriche dell’amor cortese, dove talvolta l’amore assume connotati fisici e passionali. Successivamente, con l’avvento del Dolce Stilnovo, fu introdotta una visione dell’amore come elemento più raffinato e astratto, quindi la donna assunse una connotazione angelica e pura. Parallelamente si sviluppò la corrente poetica comico-realistica, nella quale la donna veniva descritta come l’oggetto del desiderio e fonte dei piaceri del poeta.
Nei secoli successivi si sviluppò una visione della donna che riprendeva quella Stilnovistica, alleggerendola però dalla sua connotazione divina.
Col passare del tempo le donne guadagnarono sempre più diritti e importanza, e per questo iniziarono ad affermarsi anche poetesse e scrittrici a differenza di quanto avveniva in precedenza; e questo fatto non fa altro che ricordare come la concezione della donna sia cambiata nel corso del tempo.
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