Un'esperienza di lettura - da Il buio oltre la siepe della scrittrice Harper Lee
Alabama, anni ’30, profondo sud degli Stati Uniti.
Un negro viene accusato di aver violentato una ragazza bianca: la pena è la condanna a morte. Scout e suo fratello Jem sono i figli di Atticus Finch, l’avvocato che lo difende.
Ma per il negro non c’è giustizia: egli, sebbene innocente, è scappato e questa è l’unica prova della sua colpevolezza. A soffrire del verdetto ingiusto non ci sono che i piccoli Scout, Jem e il loro amico Dill con cui ogni estate inventano giochi nel cortile.
Al centro di tutto ci sono loro: i bambini. La protagonista e voce narrante è la piccola Scout, un’irriverente bimba in pantaloni che odia le gonne e ama stare con i maschi. Sarà lei la testimone dell’atrocità e della violenza dei grandi. Di una società, quella americana, piena di contraddizioni: indignata davanti allo sterminio degli ebrei nella lontana Europa, ma ben disposta a ghettizzare i neri e a permettere che un innocente paghi con la vita una colpa non commessa.
La bellezza di questo libro non sta nella condanna del razzismo, ma nella grande capacità dell’autrice di descrivere il fantastico mondo dell’infanzia con uno stile vivace e sensibile. Una realtà fatta di giochi, esperienze, emozioni e scoperte, in cui è facile riconoscersi.
Non per questo l’autrice rinuncia alla propria ricerca della verità. Solo che sceglie di farlo attraverso gli occhi della protagonista, filtrando ogni fatto con l’innocenza tipica dei bambini.
Molti gli spunti di riflessione. Ma tra i tanti questo mi sembra particolarmente significativo: volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo con il fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince.
La parte interessante del libro è quella che descrive Maycomb e le idee dei vari esponenti della sua comunità, quella che ci racconta dei rapporti sociali tra i vari ceti di Maycomb, quella che analizza il cambiamento nel rapportarsi con i Finch, quella che ci racconta del percorso di formazione di Scout e Jem. L’educazione è uno dei temi principali del libro data la grande importanza che essa ha nei dialoghi tra Atticus e Alexandra e il ruolo primario che le viene affidato dal primo.
Harper Lee non trascura di criticare il modo in cui funziona la giustizia e il nascere e il moltiplicarsi del pregiudizio, sia esso rivolto a una famiglia di bianchi o all’intera comunità afroamericana.
Ne consiglio la lettura a tutti perché è un romanzo coinvolgente, ben scritto e offre molti spunti di riflessione.
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