Kiki

Il quadro a cui mi sono ispirata è “donna-violino”di Man Ray. Il titolo è preso dal nome della musa ispiratrice nonché soggetto del quadro, Kiki de Mountpassant.

Violino.
Posa
le tue grandi mani
su di me
e
dolcemente
suonerò per te,
suonerò ciò che vorrai:
il blues più scuro,
il rock più sfrenato,
la melodia più soave.
Ogni nota risuonerà come
se fosse l’ultima,
ogni corda vibrerà come
se fosse l’ultima.
Tu l’artista e io
il tuo violino intarsiato.

Donna.
Ti invoco
gridando
nella notte,
ti ammalio
come il canto
di mille sirene.
Ma tu,
ti prego,
sussurra alle mie orecchie
la tua musica divina
o una nenia leggera
che mi addormenti
stregandomi e
sprofondandomi
in un lungo sonno
senza sogni.

Domani
una nuova alba
al mio risveglio.
Un altro sole
toccherà
con il suo primo raggio
la tua parte di letto
e troverà
solo
il lenzuolo disfatto
e non
la tua pelle levigata.
E così
mi lascerai
in una notte senza luna,
dopo il tuo ultimo concerto,
così,
senza un addio.
E nelle sere in cui,
lo sguardo fisso all’orizzonte,
con un sospiro,
sul tuo viso
scenderà una lacrima,
porgi l’orecchio
al vento,
ascoltalo e
sentirai
la mia ultima
sinfonia che
leggera
vola via
dalla mia anima
per sfiorare
la tua.

»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni