Bellezza
Mi capitava qualche volta di fermarmi dinanzi allo specchio per la durata di due minuti in contemplazione della mia immagine, benché non avessi mai tratto qualche consolazione da quello studio.
Non riuscivo e non potevo rintracciare alcuna bellezza in quei lineamenti marcati, in quelle guance pallide, incavate, e in quei comuni capelli nero catrame.
C’era forse dell’intelligenza nella fronte e dell’espressione negli occhi marrone scuro, ma a che cosa serviva?
Una larga fronte e dei grandi occhi grigio perla privi di sentimento sarebbero stati giudicati assai preferibili.
È follia desiderare la bellezza.
Le persone sagge non la desiderano per sé, né per gli altri. Purché la mente sia educata e il cuore buono, non si deve dar peso all’esteriorità.
Così mi dicevano a scuola e così i genitori dicono tutt’oggi ai bambini. Senza dubbio tutto questo è bello e giusto ma queste affermazioni sono giustificate da una esperienza reale ai giorni nostri?
D’istinto l’uomo è portato ad apprezzare ciò che gli procura piacere e attrazione senza chiedersi che difetti possa avere quella persona perché sono giustificati dalla sua bellezza e grazia.
Ed è così fin dall’infanzia, quando non si conosce ancora il sentimento dell’amore e del desiderio ma si inizia comunque a fare una distinzione tra bello e brutto.
Un bambino è portato ad apprezzare un uccellino su un ramo che canta e cinguetta soavemente piuttosto che un ragno che spreca le sue forze per tessere la tela della sua sopravvivenza.
Eppure non è anche esso come l’uccellino indifeso, debole e impotente? Anche lui vive e sente ma il bambino anche se non farà del male al povero ragno, non può apprezzarlo e amarlo come ama l’uccellino, con le sue piume soffici e i suoi lineamenti aggraziati.
Quindi se una ragazza ha delle curve sexy e un carattere amabile sarà lodata dalla maggior parte degli uomini soprattutto per la prima di queste due qualità.
La bellezza è diventata figurativa, quasi commerciale e la cerchiamo sempre più spesso nella vita, tentando in tutti i modi di guadagnarci la nostra piccola parte per incarnarla nel nostro corpo convinti che per vivere meglio in questa società malata serva essere belli esteriormente.
Ma l’unico vero modo per poter vivere una vita serena è accettarsi per quello che si è, con pregi e difetti, perché prima di pretendere la bellezza e il piacere, bisogna imparare a piacersi.
Certamente, benché soggetta a essere sopravvalutata, la bellezza è un dono, un’arma, un’arte sottile che non va disprezzata, ma utilizzata con saggezza e cura.
Molte donne sentono che potrebbero amare, che sono degne d’essere amate e che, per mancanza della bellezza, son private di quella felicità per cui si sentono create, senza rendersi conto che la vera bellezza è dentro di noi, nel nostro spirito, nella nostra mente.
Essere capaci di coltivare i propri ideali, i propri pensieri e avere il coraggio di continuare a credere nei nostri più profondi sogni, questo fa dell’uomo la più sublime e complessa bellezza.
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