Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
14ª edizione - (2011)

E ti chiedi perché…

Cerchi di capire cosa voglia dire umanità… e comprendi l’uso improprio della parola che finora hai fatto…
E il rispetto? Cos’è il rispetto? È niente… non esiste più… esiste solo Lei… la Guerra! Ti sembra semplicemente una parola qualsiasi, ma racchiude al suo interno un intero mondo, pieno di parole che caratterizzano tutte quelle persone che hanno vissuto e vivono ancora in un periodo dove la guerra dilaga; riesci a capirne il significato solo se ne fai parte…
La sofferenza, il dolore, la paura, il terrore, l’orrore diventano parte di te, al punto che quasi ne temi la scomparsa: in tal caso, anche la guerra sarebbe ormai un’abitudine, un continuo stato nel quale esisti o per lo meno in cui una parte di te esiste… Piano piano diventi composto solo da ossa, uno scheletro, poiché la tua anima, la tua parte più intima ti viene strappata via. Le tue felicità, le tue emozioni svaniscono… le senti evadere dal tuo corpo e cerchi di trattenerle, ma non hai sufficienti energie per farlo; il tuo corpo non è più tuo, ti stai trasformando in una macchina; i tuoi sogni, il tuo fantasticare, la tua spensieratezza, le sensazioni più piacevoli che ti fanno vivere piccoli momenti di felicità, vengono spazzati via con un soffio di vento…Vorresti soltanto chiudere gli occhi e riaprirli rivedendo tutto ciò che avevi e tutto ciò che eri; paragonato a quello che sei e a tutto quello che hai ora, ti sembra superficiale… ma ogni minimo tuo momento in confronto alle pene, all’ansia, al marcio, al peso, al macigno che ti porti dietro, è adesso importante… un sorriso, un bacio, una carezza, il semplice condividere ti mancano e la mancanza di questo, di quello che eri, delle persone care, ti toglie il respiro. Sei privo di qualsiasi libertà… i tuoi pensieri, le tue idee rimangono tali… non possono crescere e fruttare qualcosa di positivo, di buono: Lei te lo impedisce, perché vuole vivere, vuole vincere contro la pace, la odia… e odia e rinnega qualsiasi valore affettivo. Lei ama odiare! Ti chiedi il perché di tutto questo; non ha un senso, non può avere un senso… e allora speri con ogni brandello del tuo cuore che tutto questo finisca. Il tuo cuore, che non sai se è ancora in grado di ricominciare… se ha voglia… se vuole ricordare o semplicemente dimenticare… ti chiedi se possa avere questa possibilità di scelta perché domani… domani… ci sarai ancora? Domani non è un altro giorno… domani è forse…domani è nebbia… e vorresti vedere il sorgere del sole e il suo coricarsi senza pensare che quella potrebbe essere l’ultima volta… ma invece la prima di molte; vorresti trovare una stella nel cielo notturno perché ne avresti bisogno per ritrovare la strada di casa, ma il cielo è offuscato, ignoto perché le nubi e i fumi lo ricoprono… e vorresti un fiore: vorresti soltanto ricordarne il profumo, ma i tuoi sensi sono confusi, non riescono a vivere, ad adattarsi a questa nuova esistenza… a questo nuovo mondo… La tua vita è interrotta e l’attesa è snervante, opprimente; sei intrappolato e non riesci a fuggire nonostante i tuoi sforzi; non ci sono vie di uscita. Ti chiedi allora quale sia il limite dell’uomo - se l’uomo ha un limite - e ti domandi come un altro essere umano che è uguale a te possa arrivare a voler essere così diverso da te… superiore, nemico… e le somiglianze, il semplice fatto che respiri e che sei davanti a lui e lo guardi negli occhi, per lui non è sufficiente? Perché vuole essere superiore a te? Perché vuole privarti della vita? Le tue energie si spengono e cerchi di pensare ai tuoi cari per superare il giorno… e piangi… e le tue lacrime cadono sul terreno segnato da orme, passi lasciati da altri… Quando finirà la Guerra? Siamo destinati a seguire questo percorso? Vorresti semplicemente camminare, ma devi marciare… e la tua marcia è accompagnata da un rumore che pervade il cielo e le menti, un rumore continuo… e, a un certo punto, silenzio. Speri allora che tutto sia finito, ma hai paura solo a pensarlo… Però il rumore riprende e il tuo cuore, che per un attimo si era fermato pieno di speranza, ricomincia a battere, ma non sa se questa confusione, oscurità, disordine, questo vortice, questo incubo finiranno… E vorresti essere altro… e non appartenere più alla specie umana piena di follie e pazzie, dove gli opposti coesistono; il tuo corpo, la tua mente te lo ricordano… la fame, la sete, il freddo, la stanchezza ti pervadono e nello stesso tempo nascono in te sentimenti di odio e rabbia, ma anche di speranza e fede: aspetti il giorno, se potrai vederlo, dove si porrà la parola fine a questa gabbia che è la Guerra.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010