I girasoli di Van Gogh (1887)
Gridano,
di ostentata e racchiusa voce,
di un non indifferente lamento
dal giallo che hanno e che resta
vivo
e che anche tu
mi regalasti. Tra le mani
osavano - i girasoli - la violenza
di quel quadro osavo
chiederti amore
e significato
chiederti il mio
nome.
Esercito un mestiere che è sporco e difficile: la pittura. Se non fossi quel che sono, non dipingerei; ma essendo quel che sono, lavoro spesso con gioia e intravedo la possibilità di fare un giorno dei quadri dove ci sarà un po’ di freschezza e di gioventù, essendo la gioventù una delle cose che ho perduto. (Van Gogh, lettera alla sorella Wilhelmina, Parigi 1887)
Del grido d’aiuto che tutta la vita di Van Gogh fu, è rimasto lo storto tentativo di un gambo d’uomo di dipingere ciò che non fu.
Perché più guardo questo quadro e più lo sento mio.
Siamo tutti infinitamente storti e stortamente infiniti.
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