Notti Bianche
Mio Dio, un intero attimo di beatitudine!
È forse poco, anche se resta il solo in tutta la vita di un uomo?
Quando bussa la luna
un nuovo corpo mi possiede
dalla curva del fianco,
Nasten’ka.
Se quello sconosciuto
ti ha baciata per davvero
sulla costa delle scale,
io imploro
misericordia, solo un giorno
solo adesso,
almeno fino al crollo della scena.
Un minuto, appena un’ora,
sarà mai abbastanza?
Sono un sognatore, Nasten’ka
non un uomo
non un uomo,
ma mille insieme,
così tanti che mi chiedo
chi sono adesso. Io?
Quando bussa la luna
il vecchio corpo mi abbandona,
ma in questa notte così bianca
io sono troppo solo,
e la tua schiena troppo fragile
per volare,
Nasten’ka.
Grazie alla compagnia del Teatro Libero per aver messo in scena Dostoevskij in un modo tanto emozionante e vero.
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