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13ª edizione - (2010)

L'ultima canzone di Nicholas Sparks

La vita, ora lo capiva, assomigliava a una canzone. Al principio c'è il mistero, al termine la conferma, ma nel mezzo ci sono le emozioni che arricchiscono l'intera esperienza.
Per la prima volta da mesi, non provava alcun dolore e sapeva che i suoi interrogativi avevano trovato una risposta.
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Un libro da applauso è la prima cosa che ho pensato non appena ho finito di leggere l'ultima pagina e mi sono rigirata il libro tra le mani.
All'inizio la storia è abbastanza prevedibile, ma mai infantile o banale. La diciassettenne Ronnie e il suo fratellino Jonha devono trascorrere le vacanze estive con il padre, Steve, ex insegnante di pianoforte, andato via di casa tre anni prima. Ronnie non gli parla da allora, è delusa e arrabbiata con lui, lo detesta, mentre Jonha ne è entusiasta. A Ronnie sembra di essere finita in un incubo, in quel paesino sperduto nel North Carolina dove il massimo divertimento è pescare e fare surf. Però poi riesce ad appianare il suo odio verso Steve, scoprendo che suo padre è sempre lo stesso che le scriveva canzoni con tanto amore. Capisce anche che c'è molto di più rispetto alla caotica vita di New York nello stare sveglia di notte con Will, tipico ragazzo bello e impossibile, l'ultima persona da cui credeva di poter essere attratta, per aspettare lo schiudersi di uova di tartaruga.
A questo punto il libro prende una piega inaspettata: il papà di Ronnie è malato, ha un cancro allo stomaco in fase terminale. Lui lo sapeva ma non aveva detto niente ai suoi due figli, l'unica cosa che aveva fatto era stata pregare la moglie di poter passare la sua ultima estate con loro.
Steve morirà settimane dopo, con Ronnie al suo fianco, che ha suonato per lui la loro ultima canzone.

Un libro da brividi, grazie al quale ho imparato ad essere più attenta alle persone che mi circondano, parenti e amici, perché, esattamente come Ronnie, potrei non accorgermi dello stato fisico e psicologico di coloro a cui tengo e a cui voglio bene.
Questo libro ha avuto il potere di tenermi incollata alle pagine, capitolo dopo capitolo, guardando il mondo da un'altra prospettiva e anche a sentirmi, forse, più grande.
Potrei descrivere questo romanzo come un acquarello prima deciso, colorato e acceso, poi sempre più sfumato, sempre più tenue, quando ormai non c'è alcuna speranza e non si è più sicuri di niente.
Un libro che insegna che a volte il bene non vince sul male, che a volte vince la malattia e bisogna arrendersi, anche se si combatte con tutta la forza che si ha e che è rimasta.
Anche se si combatte come una tigre.
Un libro che non è una fiaba dove e vissero tutti felici e contenti, ma che mostra la vita così com'è, in tutta la sua bellezza e armonia, lo sbocciare di un amore e, in tutto il suo orrore, la prepotenza di una malattia che strappa la vita.
Un libro vero, autentico, e per questo motivo assolutamente commovente.
Tra poco uscirà un film tratto da questo romanzo, ma io sono sicura che non potrà mai essere bello quanto il film che si svolgeva nella mia testa, parola dopo parola, seguendo quella dolce melodia che scaturiva dalle righe di questo libro meraviglioso.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010