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13ª edizione - (2010)

Un'esperienza di lettura da "Ama il tuo nemico" di John Carli

A mio parere, Ama il tuo Nemico è semplicemente l'emblema del presidente più sconcertante che sia mai esistito: Nelson Mandela, presidente del Sud Africa dopo la fine dell'apartheid.
Il libro descrive il coraggio, la determinazione e la perseveranza di un uomo che, dopo 28 anni di prigionia, dovuta al colore della sua pelle e alla forza delle sue idee, riuscì a unificare il Paese più diviso che esistesse al mondo a causa delle questioni razziali.
L'impresa, agli occhi di tutti impossibile, viene portata a termine grazie alla collaborazione degli Springboks, la squadra di rugby del Paese, che al tempo era sostenuta solo dalla parte bianca della popolazione del Sud Africa, mentre quella nera si interessava esclusivamente al calcio. Una vittoria contro la Nuova Zelanda avrebbe reso possibile l'impossibile: unire la popolazione più spezzata e divisa.
L'intera storia si sviluppa intorno alla figura eroica di Mandela, premio Nobel nel 1993; questo personaggio storico è il simbolo del sacrificio, dell'intelligenza e del rispetto. Rispetto: un termine che al giorno d'oggi sta scomparendo, si sta dileguando nell'aria insieme alle speranze di tante persone.
Mandela è stato capace di raccogliere queste speranze, rendendole proposte reali e concrete con un metodo completamente nuovo: il collegamento tra questioni politico-civili e lo sport, il rugby.
Il coraggio di quest'uomo è disarmante, il suo atteggiamento impeccabile in qualsiasi momento, guidato in ogni istante dalla ragione, ma soprattutto dal controllo dell'anima. Da questa parte intoccabile dell'uomo scaturisce la forza e la tenacia di Mandela; ognuno è il padrone, il signore della propria anima, del proprio destino. Non importa ciò che può colpire il fisico di un uomo, la sua vera forza risiede nel pensiero, in quella dimensione superiore impossibile da scalfire contro la nostra volontà, immortale.
È l'anima che permette a grandi uomini, proprio come Mandela, di superare periodi ardui e opprimenti, di uscire di prigione dopo 28 anni e avere ancora la forza di tentare, di perdonare, di mettersi in gioco per il Paese e addirittura per le stesse persone che lo avevano segregato e umiliato.
Il titolo del libro ne è la spiegazione, è praticamente l'essenza del protagonista. Ama il tuo Nemico significa rispettalo, conoscilo, perdonalo, perché tutto ciò che viene generosamente donato prima o poi verrà restituito. Indica la necessità di saper portare rispetto, per ricevere lo stesso trattamento, e anche quando tutto sembra essere perduto, non arrendersi mai, non abbandonare i giusti ideali, anche se sembrano futili e irraggiungibili agli occhi di tutti. Il nemico non deve essere annientato, schiacciato e sottomesso. Non deve essere ripagato con la stessa moneta ricevuta, ma piuttosto deve essere convinto e, prima di ogni altra cosa, rispettato.
L'esperienza ha reso Mandela la persona che è diventata, la sua resistenza è stata fondamentale all'interno della prigione di Robben Island, dove è riuscito a non abbandonare sé stesso, a non cedere, a non cadere mai nell'oblio della disperazione, ma piuttosto a perfezionarsi, ad alimentare quella determinazione che da sempre era parte del suo essere, della sua anima.
Mandela infatti ha compreso che, per rendersi conto delle condizioni della popolazione, ci si deve impegnare personalmente, si devono toccare con mano i problemi per cercare di risolverli; tutto ciò è stato necessario per promuovere l'integrazione.
È questo che lo rende sempre più forte, sempre più determinato, sempre più invincibile. Ama il tuo Nemico è una storia sensazionale, coinvolgente tanto da sentirsi partecipi ed emozionati fino alle lacrime, per la forza di un uomo, di un Presidente, che ha trasformato la sua sofferenza in potenza, speranza, possibilità e integrazione; per la forza di una squadra che ha contribuito alla formazione di un Paese e che per questo resterà immortale nella storia.
Il libro è un capolavoro, la descrizione di una fantastica storia reale, diventata leggenda. Ed è rincuorante, nei momenti di sconforto, vedendo tutto ciò che ci circonda, tutte le lotte, le incomprensioni, lo scarseggiare, quasi l'estinzione del rispetto reciproco, ricordare con una lettura che la speranza è immortale, invincibile come l'uomo che con essa è riuscito a portare l'unione dove era totalmente assente la luce della fiducia.
Mandela, un personaggio storico che tutti dovrebbero conoscere, che tutti dovrebbero rispettare e tentare di imitare; oggigiorno possiamo dire che leader simili scarseggiano, o sono totalmente assenti.
Dovremmo tutti riflettere su questa lettura, dovremmo domandarci perché non ci sono più Presidenti simili, perché ormai il mantenere la parola data è diventata un'utopia, perché non ci sono più persone che pensano realmente al bene della popolazione e perché l'altruismo è solo un'illusione lontana. Sono molti gli interrogativi a cui è difficile, praticamente impossibile, dare una risposta.
Nessuno ritiene che il compito portato a termine da Mandela, che il sogno diventato realtà sia un obiettivo facile da perseguire: semplice non è sinonimo né di realizzazione né di coerenza. Rispettare i propri impegni non è facile o difficile, non si può descrivere banalmente; è sempre complicato, arduo, impegnativo.
Forse è proprio la scarsità dell'impegno o dello stesso coraggio a far sì che tutto ciò in cui speriamo spesso non si realizzi davvero. Non c'è nulla di più arduo che trasformare un'ideale in qualcosa di concreto, di realizzabile: mancano le capacità e le caratteristiche dei potenti.
Mandela è inequivocabilmente fonte di ispirazione, di forza e determinazione: vedendo un uomo simile, tutti quei problemi che ai nostri occhi sembrano immensi e irrisolvibili diventano sempre più lontani, piccoli, futili.
Continuando nella lettura mi sono chiesta quanto possa essere profonda la mentalità umana, quanto possa azzardare e quali siano i suoi limiti. Se ce ne sono.
Dove possiamo trovare persone come Mandela, disposte a rischiare, a esporre totalmente la propria persona per gli altri, per il proprio Paese, in grado di cambiare davvero le cose? Una risposta non c'è, ma probabilmente è anche questa mancanza che mette ulteriormente in risalto l'importanza di questo Presidente.
Il messaggio finale del racconto, ciò che maggiormente mi ha colpita, è l'audacia, la perseveranza, la forza di non arrendersi mai e di essere disposti a lottare contro tutti per i propri ideali. Il cinismo non è un'arma costruttiva, ma la speranza e il duro lavoro lo sono e, per quanto le altre persone possano ostacolarci materialmente, resterà sempre qualcosa di inafferrabile, impossibile da imprigionare: la nostra anima.
Le riflessioni, i pensieri, le idee possono sembrare solo parole, solo fantasie al vento, sogni irrealizzabili. La verità è che già le opinioni, il rispetto e l'anima costituiscono la base della realizzazione delle cosiddette illusioni, sono le fondamenta che hanno permesso a Mandela di cambiare il destino di un Paese, di una popolazione, di renderlo per sempre indimenticabile, indomabile, invincibile.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010